Se non fosse per il caldo, potrei cenare con il barbecue tutte le sere. Questa è una preparazione che vi darà il piacere del BBQ senza doverci stare davanti a sudare come una bestia. Avrete bisogno di un barbecue di quelli con il coperchio, non importa la foggia. Il mio è di quelli fatti a sfera con il termometro. Cominciate con il procurarvi un bel pezzo di arista di maiale. Non deve essere troppo piccolo, direi almeno un kilo.
In un mortaio pestate bene rosmarino, salvia, aglio e sale grosso. Se non avete un mortaio o non vi va di faticare, usare un frullatore (ma non farà bene alle lame, sappiatelo).
Mettete il pesto ottenuto in una ciotola e aggiungete dello zucchero di canna, olio d'oliva e della passata di pomodoro. Mescolate bene ed usate il preparato per spennellare il pezzo d'arista prima di metterlo sulla griglia.
Il barbecue va preparato per tempo, fatta calare un po' la brace e fatto cuocere con il coperchio, facendo attenzione che la temperatura non salga sopra i 200 gradi per non bruciare la carne. Periodicamente girate l'arista, spennellando con il composto ogni volta, fino a cottura completa Considerate almeno due ore per avere la carne perfettamente cotta.
Mi diverte sempre moltissimo quando "invento" un piatto e poi scopro di aver inventato l'acqua calda. In questo caso avevo dell'arista di maiale avanzata dal pranzo di Pasqua che non mi andava di mangiare così come era. Mi è venuta l'idea di impanarla e friggerla e così ho fatto.
Un passaggio nell'uovo sbattuto (con un pizzico di sale) e poi nel pangrattato ben spesso. Nella padella per friggere ho messo olio di semi di girasole anziché olio d'oliva per no appesantire troppo il sapore. Essendo il maiale già cotto, sono bastati pochi minuti per dorare e poi in tavola ben caldi. Accompagnati da una bella insalata di quella che a Roma si chiama gallinella e altrove songino. E' venuto proprio buono.
Al momento di scrivere questo post ho fatto una ricerca per "maiale fritto", scoprendo che in Giappone si chiama tonkatsu ed è un piatto molto comune. Ovviamente preparato a partire dal maiale crudo e non dall'arista già cotta.