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Ebbene si, rispetto le tradizioni ma in cucina, dove credo sia tutto lecito, adoto le contaminazioni e le "fusioni".
La Amatriciana secondo il disciplinare non vuole olio o cipolla, ma in quella "finta" - a condizione di dichiararlo esplicitamente - ci si mette quello che si vuole, così come ho fatto io.
Le penne lisce invece sono veramente un sacrilegio con questo piatto, che avrebbe richiesto bucatini o rigatoni, che però - all'ultimo minuto - mi sono accorto di non avere.
![](/image.axd?picture=2011%2f4%2fbucatini-e-basta.jpg)
Un maledetto virus intestinale ci ha rovinato un fine settimana che visto dalle finestre di casa sembrava spettacolare. Dopo quasi 36 ore di digiuno e 12 di the zuccherato, era il momento di masticare qualcosa.
A me però la pasta in bianco da malatino, quella lessata e solo con olio d'oliva, piace veramente poco. E allora ho preparato per quattro persone ben 200 grammi di bucatini (di più non sarenmmo riusciti a buttar giù) che per gli altri in famiglia ho condito all'olio ma che io, memore degli insegnamenti dell'immenso Aldo Fabrizio ho mangiato sconditi.
Non storcete il naso, e provateli, magari con un bucatino di Gragnano cotto perfettamente al dente salando l'acqua appena un pochino in più del vostro solito. Sentirete che scoperta.
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Visto che al supermercato sono tutti fuori misura abbiamo preso a casa l'abitudine di togliere sempre le foglie esterne dei finocchi (mai capita la storia di maschi e femmine) prima di mangiarli crudi. Buttarle però è un peccato ed abbiamo provato a lessarle e saltarle in padella (dopo averne tagliate a striscioline) con olio, aglio e paprika abbondante. Il risultato non è stato male, ma la prossima volta voglio provare a lessarli meno, con la doppia cottura si erano smosciati un po' troppo.