Di ritorno dal mare, in famiglia non siamo riusciti a rispondere alla domanda "pasta con pesce o con verdure?" e allora ho optato per mettere d'accordo tutti: cozze e zucchine. E siccome a cena a casa d'amici erano stati evocati gli spaghetti con cozze e pecorino (che non avevo mai provato), ho deciso di fare l'esperimento.
Le zucchine le ho tagliate a filetti, scartando il cuore bianco (che ho messo da parte per farci altro) e fatte saltare in olio d'oliva ed aglio schiacciato. Le cozze, dopo averle lavate e "sbarbate" le ho fatte aprire in pentola, con un goccio d'olio d'oliva ed uno spicchio d'aglio intero. Ne ho poi sgusciate una metà abbondante.
Nella padella delle zucchine ancora calde ho aggiunto un mestolo dell'acqua di cottura dei vermicelli ed due manciate di pecorino romano appena grattato. Scolati i vermicelli di Gragnano bene al dente li ho messi in padella e fatti mantecare rapidamente con il fioco al minimo, tanto per mantenere ben caldo. Una grattata di pepe bianco ed ho portato in tavola. Un successone: anche mia mamma (che non ama il pesce) ha gradito moltissimo e fatto un bis.
Adoro le cozze e sono di mamma sarda. Conoscevo bene le cozze di Olbia e pensavo fossero le uniche sarde. E invece, per puro caso, sono entrato in una pescheria nella quale non ero mai entrato ed ho fatto una scoperta clamorosa: le cozze del golfo Oristano, in arte "Nieddittas". Se non le avete mai mangiate, cercatele, sono una cosa da perdere la testa: dolci, grandi, carnose, succulente.
Io le ho fatte come le faccio sempre, semplici semplici: un po' d'olio d'oliva in un calderone, uno spicchio d'aglio, un peperoncino intero e quando è ben caldo ci butto dentro le cozze (lavate bene e senza barbe, mi raccomando). Dopo che si sono aperte per il calore, aggiungo alle cozze dei filetti di pomodoro pelato ed un'abbondante macinata di pepe. Basta, niente altro. Inutile dire che il pane bruscato con il brodetto delle cozze è un dovere assoluto.
Se volete saperne di più sulle Nieddittas, date un'occhiata al loro sito web...
Ho rischiato seriamente di dover buttare tutto e sarebbe stata una tragedia. Dopo aver messo a scongelare dei gamberi surgelati ero uscito per fare delle commissioni, una delle quali era proprio passare in pescheria a comprare delle cozze. Cinque del pomeriggio, caldo spaventoso, per fortuna il pescivendolo mi ha messo un bel po' di ghaccio nella busta, perché - a causa di un incendio scoppiato a Roma nord - sono riuscito a tornare a casa solo alle 21:30. Con una fame nera.
Per fortuna il ghiaccio ha retto ed i gamberi pure. Mentre si scaldava l'acqua per i vermicelli ho messo in una padella di ferro quattro cucchiai d'olio d'oliva, due spicchi d'aglio interi senza buccia ed un peperoncino. Ho fatto scaldare bene l'olio ed ho calato le cozze che nel frattempo avevo pulito e sbarbato. Dopo cinque minuti ho aggiounto i gamberi e dei filetti di pomodoro fresco, abbassato il fuoco e coperto con un coperchio.
Quando rimestando nella padellaho visto che le cozze si erano aperte tutte, ho spento il fuoco, scolato i vermicelli ed aggiunto ua gratat di pepe.
La mia padella di ferro mi fa notare che non la fotografo mai, e quindi per farla contenta ve la mostro al lavoro, in tutto il suo splendore cozzagamberesco...
A me il pesce piace cotto alla pescatora, ovvero senza fronzoli, intingoli, fumetti, panna e brodetti. Stesso vale per i frutti di mare, che adoro, tutti, crudi e cotti.
Gli spaghetti con le cozze io li faccio come se fossi in barca, dove non si va troppo per il sottile: una pentola con un goccio d'olio, due spicchi d'aglio in camicia non schiacciato, qualche filetto di pomodoro e dopo che l'olio è caldo metto le cozze e copro, rimestando le cozze di tanto in tanto. Verso la fine, aggiungo un bicchiere di vino bianco e sfumo.
Gli spaghetti li cuocio al dente e li butto sulle cozze. Una girata ed è fatta. Non metto prezzemolo, che in barca il sorriso conta.