Che mi piace il barbecue ormai lo sapete. A parte la bontà, mi diverte il provare ogni volta ad aggiungere un pizzico di qualcosa: un ingrediente, una diversa procedura di cottura, cose che magari alla griglia di regola non si fanno. Questa volta ho preparato dei normali spiedini di manzo ma li ho fatti prima marinare qualche minuto in olio, pepe e succo di lime. Le patate invece sono prima bollite nella vaporiera e poi fatte abbrustolire sulla graticola. Una volta aperte le patate con la forchetta, un filo d'olio a crudo, sale e pepe.
Per la prossima volta voglio vedere se riesco a procurarmi una graticola con la maglia quadrata, più stretta, per poter schiacciare un po' le patate e far prendere meglio l'odore della brace.
Ero partito con l'idea di fare uno spezzatino con i ceci ed ero strasicuro (i ceci) di averli. E invece, al momento di aggiungerli al piatto i sono accorto che i barattoli erano di cannellini.
La carne è il solito spinacino di mazo tagliato a pezzi da un boccone, salata, pepata e rosolata in olio d'oliva e cipolla tritata fina. La carne deve cuocere coperta di acqua e vino bianco (diciamo due bicchieri d'acqua per uno di vino), a fuoco basso per un'ora almeno. I fagioli si aggiungono solo quando mancano dieci minuti all'andata in tavola, rimestando delicatamente per non spiaccicarli troppo.
In gola avevo ancora i ceci, mannaggia, ma devo dire che lo spezzatino è venuto gustoso, anche se quello con i fagioli borlotti è ancora più buono.
Ancora non sono certo di quale parte del manzo sia, credo il quarto anteriore, e non lo avevo mai trovato dal mio fornitore. Con i nomi dei tagli è già una babele tra regioni italiane, figuriamoci varcando l'oceano.
Quello che ho appurato è che la cottura non è semplice: prima la carne va sigillata in tegame, poi va fatto cuocere in forno coperto a fuoco moderato oppure sul barbecue, meglio se di quelli con il coperchio a cupola. Io l'ho cotto in forno, legato, aggiungendo solo aglio, olio, sale e pepe. Ho controlato varie volte la cottura, perchè non mi fidavo ed il pezzo era da quasi tre kili.
I risultato è una specie di roast beef ma un po' più cotto e con la carne più irregolare (un po' di grasso rimane tra fascio e fascio). Su un sito americano ho trovato l'indicazione che è preferito il taglio "shred" piuttosto che "slice", ovvero meglio un taglio irregolare che fette sottili ed ordinate, e così ho fatto.
Dopo tre giorni di riso in bianco per far compagnia al figlio con 40 di febbre non ne potevamo più. Ci voleva qualcosa di sfizioso e - magari - un po' colorato.
Ho scongelato nel microonde delle entrecote (non è proprio il trattamento migliore, lo so) e le ho cotte sulla piastra ben calda lasciendole al sangue. Niente olio e niente sale in cottura, mi raccomando. Una volta cotte le ho lasciate freddare, pulite del grasso (tutto il possibile, non erano bellissime) e tagliate a strisce sottili, un po' come fosse una tagliata ma alte meno di mezzo centimetro.
Ho condito la carne tagliata in una terrina con olio d'oliva, un pochino di sale, origano abbondante (sarebbe stato meglio origano fresco ma le ultime alluvioni me lo hanno ammazzato) e qualche goccia di aceto balsamico. Ho lasciato riposare il tutto per una mezz'ora rigirando di tanto in tanto. Nel frattempo ho pulito due avocadi maturi, li ho tagliati a cubetti e conditi con olio d'oliva ed un pizzico di sale. Ci sarebbe bene anche del pepe, ma il figlio febbricitante non avrebbe gradito. Per finire, ho lavato, tagliato a metà e salato appena (niente olio) dei pomodorini.
In tavola è arrivato tutto separato; solo nel piatto ho aggiunto un filo d'olio ai pomodorini ed altro aceto balsamico alla carne. Non era niente male.