Era mezzanotte di un ritorno dalla spiaggia dopo una festa con tanta musica ma zero da masticare. Una bella manciata di olive di Gaeta (che a casa non mancano mai), qualche pomodoro secco sottolio, uno spicchio d'aglio di Sulmona portato dalla montagna, olio d'oliva, un pizzico di sale, una spolverata d'origano. Un po' noioso denocciolare le olive (ma tanto dovevo aspettare la cottura degli spaghetti), un minuto in padella tanto per amalgamare il condimento (che non va cotto, solo scaldato l'olio) e via in tavola.