Era mezzanotte di un ritorno dalla spiaggia dopo una festa con tanta musica ma zero da masticare. Una bella manciata di olive di Gaeta (che a casa non mancano mai), qualche pomodoro secco sottolio, uno spicchio d'aglio di Sulmona portato dalla montagna, olio d'oliva, un pizzico di sale, una spolverata d'origano. Un po' noioso denocciolare le olive (ma tanto dovevo aspettare la cottura degli spaghetti), un minuto in padella tanto per amalgamare il condimento (che non va cotto, solo scaldato l'olio) e via in tavola.
Se pensate alla pizza marinara siete sulla buona strada. Però qui caliamo l'asso, aggiungendo una manciata di capperi.
La preparazione è semplice ma deve essere eseguita al cronometro. Si comincia scaldando una padella antiaderente, sul cui fondo va sparso un cucchiaino da the di zucchero di canna e due pizzichi di sale fino. Questa dose va bene per una padella da 30cm, se cresce la padella aumentate le dosi di zucchero e sale in proporzione.
Tagliate dei pomodorini a metà (quelli tondi sono perfetti) ed adagiateli nella padella solo quando sarà ben calda. Non toccate i pomodorini fino a quando il calore non li avrà fatti appassire e vedrete lo zucchero caramellare sui bordi. A quel punto spengere, schiacciate un po' i pomodorini con un mestolo (non girateli!) ed aggiunegre aglio fresco a pezzetti, una manciata di capperi sotto sale (sciacquati bene), dell'origano (possibilmente fresco) e dell'olio di oliva. Lasciate riposare così per una decina di minuti.
Lessate degli spaghetti (se avete degli spaghettoni o vermicelli è ancora meglio) e scolateli molto al dente. Rovesciateli nella padella (dove avrete riacceso il fornello) e mantecate rivoltando la pasta con delicatezza per non smontare i pomodorini. Se vi sembra si asciughi troppo, aggiungete un cucchiaio o due di acqua di cottura della pasta.
Domenica niente mare, eravamo un po' scottati dal sole del giorno prima e siamo rimasti in casa in giardino, cercando di sfuggire al caldo micidiale. Nonostante il caldo l'appetito non è andato via e sono salito a casa per preparare delle frise.
Aprendo il pensile del pane ho visto però che ne avevo parecchio raffermo ed ho avuto una folgorazione:niente frise, pane cunzato. Ora, non se ne abbiano a male i siciliani per il sacrilegio, ma ne ho preparata una versione riveduta "alla romana".
Ho tagliato le fette di pane a pezzetti e li ho messi in una ciotola aggiungendo pomodori a pezzi, olive nere, cipolla tagliata sottile, olio, sale, origano ed un pochino d'acqua. Ho mescolato tutto con le mani, pastrugnando i pomodori per far uscire parte del succo. Quando il pane è diventato rosa per il succo dei pomodori ho rovesciato il tutto in una terrina e messo in forno ventilato a 180 gradi per 20 minuti.
Il profumo ed il sapore non sono descrivibili, una esplosione di cipolla e origano: dovete venire a mangiarlo la prossima volta che lo faccio (sarà molto presto).
Le prendo sempre quando sono in centro per lavoro e pranzo al buffet di Gusto, ho voluto provare a rifarle a casa.
Ci vuole un attimo: si prendono le zucchine lavate e si tagliano a fettone (se le zucchine hanno una diametro ragionevole) o a pezzettoni se sono troppo grandi (io avevo un misto di misure), si mettono in padella con aglio soffritto in olio d'oliva abbondante. Secondo il gusto si aggiunge origano (io ce l'avevo fresco), maggiorana o prezzemolo e si fanno stufare aggiungendo un po' d'acqua ma senza esagerare con la cottura, la consistenza si deve sentire sotto i denti.
All'ultimo fate tirare il fondo di cottura, così viene una specie di intingolo saporitissimo. Mi sono venute più buone di quelle di Gusto.
Rapido e buono, li ho fatti qualche sera fa in pochi munuti: basta buttare il padella i peperoni gialli tagliati a listarelle, le olive nere snocciolate, aglio e olio d'oliva abbondante. Il verde è origano fresco che ci sta molto bene. per la pasta ho usato dei succhietti della Agnesi ma dei fusilli (che non avevo) sarebbero stati ancora meglio. La pasta va cotta molto al dente e poi saltata il padella con il condimento.