Di ritorno dal mare, in famiglia non siamo riusciti a rispondere alla domanda "pasta con pesce o con verdure?" e allora ho optato per mettere d'accordo tutti: cozze e zucchine. E siccome a cena a casa d'amici erano stati evocati gli spaghetti con cozze e pecorino (che non avevo mai provato), ho deciso di fare l'esperimento.
Le zucchine le ho tagliate a filetti, scartando il cuore bianco (che ho messo da parte per farci altro) e fatte saltare in olio d'oliva ed aglio schiacciato. Le cozze, dopo averle lavate e "sbarbate" le ho fatte aprire in pentola, con un goccio d'olio d'oliva ed uno spicchio d'aglio intero. Ne ho poi sgusciate una metà abbondante.
Nella padella delle zucchine ancora calde ho aggiunto un mestolo dell'acqua di cottura dei vermicelli ed due manciate di pecorino romano appena grattato. Scolati i vermicelli di Gragnano bene al dente li ho messi in padella e fatti mantecare rapidamente con il fioco al minimo, tanto per mantenere ben caldo. Una grattata di pepe bianco ed ho portato in tavola. Un successone: anche mia mamma (che non ama il pesce) ha gradito moltissimo e fatto un bis.
Anche d'estate, anche nella casa di vacanze (dove la cucina è un francobollo appena-appena praticabile), l'appetito non manca. Le polpettine burine le ho fatte per Ferragosto, come contributo al pranzo di mezzogiorno dove ognuno portava qualcosa.
La base è del macinato di manzo passato due volte, pane bagnato con latte e uova intere. Però al posto del parmigiano ho messo del pecorino fresco abruzzese e non ho aggiunto sale. Le ho fritte in olio d'oliva abbondante, per poi mangiarle appena tiepide come antipasto.
E' il 26 di giugno, piove come fosse novembre, avevo voglia di "mare" ma uscire a cena fuori con la pioggia non mi andava per nulla.
E allora? Beh, allora "spaghetto con qualcosa di mare" me lo son fatto a casa. Sono uscito a prendere le alici fresche al banco del pesce al supermercato. Ero certo di trovarle, come di regola alle sette di sera le alici si trovano pulite e spinate pronte per finire in padella dopo un rapido risciacquuo.
Io le ho fatte così: olio abbondante in una padella grande, due spicchi d'aglio interi ed un paio di minuti a fuoco basso così, per dare profumo. Poi ho spento il fuoco ed ho adagiato con affetto le alici in bell'ordine nella padella: uno strato unico. Mentre gli spaghetti finivano di cuocere al dente, ho acceso a fiamma viva la padella delle alici: occhio a non muoverle o girale, si romperebbero e invece devono rimane quanto più possibile intere. Bastano pochi minuti, come le alici cambiano colore da rosa/marrone a rosapallido/bianco spengete la fiamma, finiranno di cuocersi al calore della padella.
In un padellino a parte avevo fatto saltare in poco olio e qualche goccia d'aceto della mollica di pane fresco (frantumatela a mano, come se sgranaste del cous-cous) aggiustando di sale e peperoncino in polvere.
Quando lo spaghetto era cotto, l'ho fatto andare una ventina di secondi in padella con le alici, rimestando con delicatezza.
Abbiamo onorato il piatto con una bottiglia di Pecorino di Italo Pietrantonj gelata.