Se pensate alla pizza marinara siete sulla buona strada. Però qui caliamo l'asso, aggiungendo una manciata di capperi.
La preparazione è semplice ma deve essere eseguita al cronometro. Si comincia scaldando una padella antiaderente, sul cui fondo va sparso un cucchiaino da the di zucchero di canna e due pizzichi di sale fino. Questa dose va bene per una padella da 30cm, se cresce la padella aumentate le dosi di zucchero e sale in proporzione.
Tagliate dei pomodorini a metà (quelli tondi sono perfetti) ed adagiateli nella padella solo quando sarà ben calda. Non toccate i pomodorini fino a quando il calore non li avrà fatti appassire e vedrete lo zucchero caramellare sui bordi. A quel punto spengere, schiacciate un po' i pomodorini con un mestolo (non girateli!) ed aggiunegre aglio fresco a pezzetti, una manciata di capperi sotto sale (sciacquati bene), dell'origano (possibilmente fresco) e dell'olio di oliva. Lasciate riposare così per una decina di minuti.
Lessate degli spaghetti (se avete degli spaghettoni o vermicelli è ancora meglio) e scolateli molto al dente. Rovesciateli nella padella (dove avrete riacceso il fornello) e mantecate rivoltando la pasta con delicatezza per non smontare i pomodorini. Se vi sembra si asciughi troppo, aggiungete un cucchiaio o due di acqua di cottura della pasta.
Il pane cunzato non lo conoscevo, ma dopo che il Pavolini in vacanza a Scopello lo aveva nominato su FriendFeed e mi ero documentato sul sempre delizioso ComidadeMama di Elena Chesta ce l'avevo in gola da tre giorni.
Per mia fortuna Marina oggi era meno pigra di me e mentre io facevo la lucertola in giardino tentando di dare almeno una parvenza d'estate alle candide cicce invernali, si è messa in moto lei.
Questo è il fantastico risultato con quello che c'era in casa: olive nere, capperi, pomodori secchi, pomodori, pane a pezzi e olio d'oliva. Manca sicuramente qualcosa, ma d'altra parte lo spirito del piatto ho scoperto essere quello del "mettici quello che c'hai, senza preoccuparti di quello che non c'è.
Abbiamo accompagnato con un peroncino ghiacciato e chiuso con frutta fresca (tutta di Palombara Sabina, se la signora del mercato di Via Guido Reni è stata sincera )messa in ghiaccio ed acqua per tempo. Quando vi va, bissiamo in compagnia.