Mi piace inventare in cucina, e mi piacciono le contaminazioni. Dopo aver preparato delle mini-quiche al salmone per la notte di Natale ho avuto una illuminazione: perchè non inventare una versione "alla romana" della quiche?
Beh, detto fatto. Ho preso della pasta brisée, ne ho ricavato dei dischi e li ho sagomati in uno stampo da muffin (di quelli anti-aderenti da 12 pezzi) e l'ho fatta precuocere in forno per 10 minuti a 160 gradi. Ho preparato una besciamella e l'ho fatta freddare. In padella ho fatto rosolare bene del guanciale stagionato (come se dovessi fare una gricia) ed ho scolato bene di tutto il grasso. Ho aggiunto alla besciamella un rosso d'uovo e poi la chiara montata a neve. Solo all'ultimo aggiunto il guanciale ed ho usato il composto per riempire le vaschette di pasta brisée. Ho poi messo in forno nuovamente per 15 minuti sino alla doratura della besciamella, che si è leggermente gonfiata.
Sono venute fantastiche, me lo dico da solo. Friabile la pasta, più soffice l'interno, perfetto il guanciale che è rimasto croccante. Ogni grish rommaine (così le ho chiamate) è da due morsi, perfette come accompagno per un aperitivo e buonissime anche fredde.
Un paio di giorni fa, vedo su Facebook che Raffaele ha pubblicato la ricetta della sua pasta ceci e guanciale. Vedo solo la foto, non vado nemmeno al suo blog per la ricetta, l'ispirazione mi basta: devo provare. Guarda il caso, ho appena ricomprato un bel guanciale stagionato ma ho ancora un pezzetto del precedente, un po' grassino per usarlo per una carbonara ma perfetto per una pasta meno asciutta.
Ho preparato un trito sottile di aglio e cipolla di tropea (le cipolle sono quelle mignon, meno di tre centimetri di diametro, frutto della mia semina in balcone), fatto soffriggere in un filo d'olio per un paio di minuti e poi ho aggiunto il guanciale ed un pezzetto di peperoncino calabrese fresco.
Ho fatto stufare per un paio di minuti sfumando con un goccio di vino bianco. Solo allora ho aggiunto i ceci scolati (di quelli in scatola) e fatto insaporire per altri 3 minuti. A quel punto ho preso una manciata di ceci (senza guanciale) e dopo averli frullati li ho rimessi in pentola.
A quel punto ho calato la pasta, dei tubetti di Gragnano, e coperto con acqua bollente per due dita, salato leggermente e aggiunto due rametti di rosmarino ed un cucchiaino di curcuma in polvere. Ho girato un po' all'inizio e poi lasciato sobbollire sino a cottura della pasta, lasciata volutamente un pelino al dente. Ho fatto riposare un paio di minuti, aggiunto un filo d'olio a crudo e portato in tavola. Figli impazziti, ho dovuto fermarli alla seconda scodella piena.
Si, buone le paste fredde, le insalate di riso, le insalatine. Però ogni tanto, un piatto di pasta caldo e succulento ci vuole, anche approfittando dell'improvviso ritorno del fresco (23°, in casa, alle otto di sera) magari in versione "estiva".
La amatriciana secondo me è perfetta: un cucchiaio d'olio al posto dello strutto, pomodori freschi anzichè quelli in scatola, un peperoncino appena colto al posto di quello essiccato. Il punto fermo rimane del buon guanciale: estate o inverno che sia.
Dolce, grasso, saporito
profumato, morbido un po' croccante
caldo, avvolgente
Cosa mai diventerai?
Matriciana, carbonara
comunque gioia