Roast beef e insalata di lattuga, piatto dietetico e buono. Magari pù detetico senza il sughetto dell'arrosto e l'olio d'oliva sull'insalata... ma non a tutto si può rinunciare per la linea.
Il pollo mi piace e a casa ne mangiamo spesso. La qualità del pollo ho imparato a riconoscerla dall'odore, quando è ancora crudo. Da una rapida annusata so dirvi (quasi con certezza) cosa ha mangiato il malcapitato da giovane e che sapore e consistenza avrà da cotto.
Per quasta ragione compro quasi semre il pollo (specialmente i petti di pollo) dallo stesso fornitore, che non è però vicino a casa. L'altra sera ho comprato dei petti di pollo d"emergenza al supermercato vicino casa, già sapendo non sarebbero stati granchè.
Per questa ragione ho deciso di cuocerli facendo il "finto tandori". Quello vero, secondo la ricetta indiana originale, è un piatto prelibato che richiede però una cottura particolare nell'apposito forno in terracotta, che io non ho. La mia variante è molto semplice e richiede solo quattro ingredienti: petti di polllo, olio d'oliva, sale e la salsa tandoori. Io ne ho trovata una molto buona all'Auchan, al reparto esotico, ma potete trovarla già pronta in qualsiasi negozio un po' fornito di alimenti esotici. A meno che non abbiate un palato abituato, prendete sempre la versione "medium" perché quella "hot" è veramente forte.
La preparazione è semplice. Adagiate i petti di pollo su un tagliere uno accanto all'altro (io preferisco tagliarli per lungo a ricavare dei filetti, ma fate secondo il vostro gusto) e spalmate i due lati con una generosa quantità di salsa tandoori. Nella padella ben calda mettete solo un filo d'olio (se siete certi della bontà dell'anti-aderente potete anche evitarlo) e fare cuocere il pollo prima su un lato e poi sull'altro. Salate solo alla fine ed all'ultimo fate "saltare" i petti di pollo per un paio di minuti con un altro filo d'olio.
Accompagnateli con quel che preferite: riso bianco o pilaf, pomodori, insalata, avogado (lega particolarmetne bene). Birra o vino bianco si spiosano altrettanto bene, secondo i vostri gusti.
Ieri sera il frigo non offriva grandi cose ed il pane - per una volta che lo avevamo comprato al supermercato anzichè farlo a casa - era duro come un pezzo di marmo: immangiabile.
L'impasto l'ha fatto Marina con 400 grammi di farina bianca, 50 grammi di farina integrale, acqua, sale, un cucchiaino di zucchero e mezza bustina di lievito. L'ha lavorato come si fa per il pane arabo, cuocendolo poi "a secco" su una padella come fosse una piadina, in mancanza dell'apposita pentola rovescia.
Abbiamo riempito la pita ancora tiepida con pomodori, lattuga (appena colta sul tetto) e tonno sott'olio. Più semplice di così è difficile immaginare un piatto estivo, ma vi assicuro che era buonissimo, specialmente il mio al quale avevo aggiunto appena un po' di aceto balsamico. Il mangiarlo seduti a tavola ma con le mani ha completato la bontà.