Faccio il pane in casa da molti anni, quasi una quindicina, prima con il lievito di birra e poi - dopo parecchi esperimenti non felici - con il lievito madre.
C'è un momento dell'anno nel quale "gioia e dolori" si fondono: i primi caldi estivi. I dolori del forno acceso, ma la gioia di veder lievitare il pane quasi in tempo reale. Che vuol dire poter mangiare il pane dopo meno di cinque ore dal primo impasto. Questo l'ho cotto ieri sera, ed è stata una festa farci colazione stamani.
Sono quasi dieci anni che faccio il pane in casa ogni volta che posso. Non sempre viene bene come vorrei, ma qualche volta viene veramente bene. Questa volta è venuto eccezionale.
Ho usato lievito madre che coltivo da alcune settimane con rinfreschi giornalieri ma che questa volta ho bagnato più del solito per fare una prova. Ovvero, dopo il rinfresco serale con acqua e farina ho coperto la pasta madre con qualche millimetro di acqua. La mattina dopo ho aggiunto a 300grammi di pasta madre (mettendo in frigo la parte avanzata) altri 500 grammi di farina di grano duro, un cucchiaino di sale, un cucchiaino di zucchero di canna e 350grammi d'acqua tiepida. Ho impastato leggermente con un cucchiaio (senza esagerare) ed ho fatto riposare sino a sera. La sera ho impastato di nuovo qualche minuto, messo in una teglia antiaderente e lasciato vicino d un termosifone coperto con un telo di lino bagnato. La mattina dopo ho infornato e cotto per 40 minuti a 180gradi.
Come vedete, la lievitazione è stata particolarmente buona ed omogenea, senza alcun sentore di acido dopo la cottura.
Per festeggiare la buona riuscita ho portato mezza pagnotta a studio, dove è stata degnamente onorata con una generosa spalmata di nutella.