Non sono molto zelante come surgelatore ed avere un congelatore a pozzetto piuttosto grande mi aiuta a dimenticarmi le cose che ho surgelato. Poi, ogni tanto, mi torna la memoria e... inizio a frugare nel pozzetto. Questa volta è toccato a dei fantastici filetti di baccalà, comprati qualche mese fa a Trastevere esagerando decisamente con le quantità. Metà l'avevo fatto fritto, l'altra metà (la parte dei filetti migliori, quella più spessa) era finita nel congelatore.
Dopo il recupero ed uno scongelamento ad arte, li ho fatti in tegame con aglio, pomodoro e olive nere. Il sugo l'ho fatto prima cuocere per metà, perché il baccalà mi piace bello intero non stracotto, aggiungendo le olive subito dopo. Il problema vero di questo piatto è la quantità illimitata di pane fresco che riuscirei a mangiare con il sughetto...
Prendete del petto di pollo, tagliatelo a pezzetti da un boccone e fatelo dorare in olio, rosmarino e aglio per qualche minuto. Prendete le olive nere snocciolate ed aggiungetele (qualcuna rompetela e schiacciatela leggermente) bagnando con un bicchiere di vino bianco. Aggiungete solo ora sale e pepe secondo i vostri gusti.
A questo punto potete continuare al cottura in due modi: a fiamma alta scoperto o fiamma bassa mettendo un coperchio. Io questa volta ho preferito il secondo modo, perché puntavo ad ottenere un sughetto abbondante.
Pochi minuti prima di ultimare la cottura, aggiungete due cucchiai di aceto balsamico e rimestate. I puristi storceranno il naso, ma il balsamico di supermercato va benissimo (qualche anno fa avrei messo aceto di vino).
Domenica niente mare, eravamo un po' scottati dal sole del giorno prima e siamo rimasti in casa in giardino, cercando di sfuggire al caldo micidiale. Nonostante il caldo l'appetito non è andato via e sono salito a casa per preparare delle frise.
Aprendo il pensile del pane ho visto però che ne avevo parecchio raffermo ed ho avuto una folgorazione:niente frise, pane cunzato. Ora, non se ne abbiano a male i siciliani per il sacrilegio, ma ne ho preparata una versione riveduta "alla romana".
Ho tagliato le fette di pane a pezzetti e li ho messi in una ciotola aggiungendo pomodori a pezzi, olive nere, cipolla tagliata sottile, olio, sale, origano ed un pochino d'acqua. Ho mescolato tutto con le mani, pastrugnando i pomodori per far uscire parte del succo. Quando il pane è diventato rosa per il succo dei pomodori ho rovesciato il tutto in una terrina e messo in forno ventilato a 180 gradi per 20 minuti.
Il profumo ed il sapore non sono descrivibili, una esplosione di cipolla e origano: dovete venire a mangiarlo la prossima volta che lo faccio (sarà molto presto).
Rapido e buono, li ho fatti qualche sera fa in pochi munuti: basta buttare il padella i peperoni gialli tagliati a listarelle, le olive nere snocciolate, aglio e olio d'oliva abbondante. Il verde è origano fresco che ci sta molto bene. per la pasta ho usato dei succhietti della Agnesi ma dei fusilli (che non avevo) sarebbero stati ancora meglio. La pasta va cotta molto al dente e poi saltata il padella con il condimento.
Il pane cunzato non lo conoscevo, ma dopo che il Pavolini in vacanza a Scopello lo aveva nominato su FriendFeed e mi ero documentato sul sempre delizioso ComidadeMama di Elena Chesta ce l'avevo in gola da tre giorni.
Per mia fortuna Marina oggi era meno pigra di me e mentre io facevo la lucertola in giardino tentando di dare almeno una parvenza d'estate alle candide cicce invernali, si è messa in moto lei.
Questo è il fantastico risultato con quello che c'era in casa: olive nere, capperi, pomodori secchi, pomodori, pane a pezzi e olio d'oliva. Manca sicuramente qualcosa, ma d'altra parte lo spirito del piatto ho scoperto essere quello del "mettici quello che c'hai, senza preoccuparti di quello che non c'è.
Abbiamo accompagnato con un peroncino ghiacciato e chiuso con frutta fresca (tutta di Palombara Sabina, se la signora del mercato di Via Guido Reni è stata sincera )messa in ghiaccio ed acqua per tempo. Quando vi va, bissiamo in compagnia.