Faccio il pane in casa da molti anni, quasi una quindicina, prima con il lievito di birra e poi - dopo parecchi esperimenti non felici - con il lievito madre.
C'è un momento dell'anno nel quale "gioia e dolori" si fondono: i primi caldi estivi. I dolori del forno acceso, ma la gioia di veder lievitare il pane quasi in tempo reale. Che vuol dire poter mangiare il pane dopo meno di cinque ore dal primo impasto. Questo l'ho cotto ieri sera, ed è stata una festa farci colazione stamani.
Prendete delle ciriole o delle ciabatte (o delle baguette, o il pane che preferite, l'importante è che abbia mollica abbondante e morbida), taliatele a metà per lungo e disponetele sulla placca del forno o in una teglia. Coprite con un filo d'olio d'oliva e poi con due o tre cucchiai di sugo di pomodoro fatto con aglio e basilico. Il peperoncino non è obbligatorio ma ci sta bene.
Aggiungete della mozzarella (non è obbligatorio sia di bufala, io ho usato del fiordilatte) tritato come per la pizza, un cucchiaino di parmigiano o grana, un altro cucchiaio di sugo ed una altro filo d'olio. Infornate a 180° fino a che non vedete la mozzarella filare per bene. Una volta "cotto", aggiungete una fogliolina o due di basilico fresco e mangiatele finché sono ben calde.
Il sapore è quello della pizza, l'esterno del pane diventerà appena croccante (come nel cornicione di una buona pizza napoletana) e la mollica rimarrà morbida. Vi dico solo che i miei figli hanno voluto le rifacessi già il giorno dopo, tanto gli sono piaciute.
Prendete delle melanzane nere, di quelle lunghe, possibilmente di quelle sottili. Tagliatele a fette di poco più di mezzo centimetro e friggetele in una padella con olio d'oliva. Devono venire ben dorate sui due lati. Fatele scolare perfettamente e mettetele in una terrina con olio d'oliva (appena un filo), aceto di vino, maggiorana fresca, un pizzico di sale ed un pochino d'aglio. La ricetta originale vorrebbe la menta al posto della maggiorana, ma io non amo la menta.
Lasciate riposare coperte in frigo almeno mezza giornata (ci vuole una ferrea volontà, vi assicuro...), poi toglietele dal frigo per un'ora (dovranno arrivare a temperatura ambiente) e mangiatele su un pezzo di pane fresco. Come ho fatto io con grande soddisfazione.
Sono quasi dieci anni che faccio il pane in casa ogni volta che posso. Non sempre viene bene come vorrei, ma qualche volta viene veramente bene. Questa volta è venuto eccezionale.
Ho usato lievito madre che coltivo da alcune settimane con rinfreschi giornalieri ma che questa volta ho bagnato più del solito per fare una prova. Ovvero, dopo il rinfresco serale con acqua e farina ho coperto la pasta madre con qualche millimetro di acqua. La mattina dopo ho aggiunto a 300grammi di pasta madre (mettendo in frigo la parte avanzata) altri 500 grammi di farina di grano duro, un cucchiaino di sale, un cucchiaino di zucchero di canna e 350grammi d'acqua tiepida. Ho impastato leggermente con un cucchiaio (senza esagerare) ed ho fatto riposare sino a sera. La sera ho impastato di nuovo qualche minuto, messo in una teglia antiaderente e lasciato vicino d un termosifone coperto con un telo di lino bagnato. La mattina dopo ho infornato e cotto per 40 minuti a 180gradi.
Come vedete, la lievitazione è stata particolarmente buona ed omogenea, senza alcun sentore di acido dopo la cottura.
Per festeggiare la buona riuscita ho portato mezza pagnotta a studio, dove è stata degnamente onorata con una generosa spalmata di nutella.
Ci sono poche cose in cucina che trovo gratificanti come preparare il pane. Da più di dieci anni ormai quasi tutto il pane che mangiamo a casa è fatto da noi con la macchina del pane.
Quando ho un po' di tempo (cosa che non capita spesso, purtroppo) mi da un gran piacere impastarlo a mano e cuocerlo nel forno a gas (un forno a legna è il mio sogno e prima o poi me ne costruirò uno).
Quest'ultima volta il pane è venuto particolarmente buono, merito della particolare "vitalità" della pasta madre che curo da anni e che in questi giorni (a dispetto del freddissimo fuori e del freschino in casa) sembra essere particolarmente attiva.
Leggo con piacere che in molti hanno cominciato a fare il pane in casa, perciò se qualche romano volesse un po' della mia pasta madre (devo saperlo con qualche giorno di anticipo per "rinfrescarla" in quantità adeguata) sarei bel felice di regalargliela ed avviarlo ai segreti della panificazione domestica.