Fino alla scorsa estate non mi sarebbe mai venuto in mente di associate tagliatelle e sugo di pesce. Ma a cena in un ristorante di Numana per la prima volta ho mangiato una specie di "scoglio" con delle tagliatelle ed erano fantastiche. Quelle erano in bianco, a dire il vero, secondo la tradizione adriatica io ho provato a farla leggermente rosa.
Ho fatto scaldare appena in padella due spicchi d'aglio vestiti ed ho aggiunto interi dei pomodorini di quelli piccoli piccoli, ovali, che credo si chiamino "perini". Quando i pomodorini erano appassiti li ho schiacciati premendoli con la paletta per fare uscire la polpa. Solo a quel punto ho aggiunto i gamberi senza sgusciarli, che avevo fatto decongelare per bene. I gamberi non devono stracuocere, ma regolatevi secondo il vostro gusto.
Nel frattempo ho lessato molto al dente le tagliatelle fatte in casa, le ho scolate piuttosto umide e le ho messe in padella facendole mantecare aggiungendo un paio di cucchiai di acqua di cottura ed un filo d'olio a crudo. Portando in tavola ho aggiunto un pochino di prezzemolo tagliato a forbice.
Vi ho mai detto cosa penso del pesto pronto? No? Beh, ve lo dico ora: non sopporto nemmeno l'idea. Preparare un buon pesto con il frullatore (bicchiere o immersione) è lavoro di 5 minuti scarsi, forse meno. Del buon basilico fresco, olio d'oliva, pinoli e del parmigiano grattugiato. Se gli ingredienti di partenza sono buoni non è possibile sbagliare: anche se le dosi non saranno perfettamente calibrate verrà comunque una cosa meravigliosa.
Questa volta ho fatto delle bavette di Gragnano con pesto e pomodorini. Che è una ricetta che farà storcere il naso (forse giustamente) ai liguri, ma che ha un suo perché, eccome.
Per farle cuocere bisogna minacciarle, impiegano un tempo biblico, ma sono una pasta fantastica, una specie di linguine giganti. Le ho fatte con del pesto senz'aglio (che ho preso pronto, lo confesso e prometto di non farlo più) e pomodorini freschi tagliati piccoli.
Nella foto ancora non c'è, ma ho aggiunto una bella grattata di parmigiano che ci sta molto bene. Peccato che le fettucce siano cresciute pochissimo (non le avevo mai fatte) e con mezzo kilo in quattro siamo litigati l'ultima forchettata, rimanendo un po' con la voglia.
Rapido, leggero e gustosissimo (occhio però alla qualità dei sottaceti). Con un filo d'olio d'oliva è uno dei miei piatti estivi preferiti. Volendo esagerare, con un frisa di accompagno.
Dopo tre giorni di riso in bianco per far compagnia al figlio con 40 di febbre non ne potevamo più. Ci voleva qualcosa di sfizioso e - magari - un po' colorato.
Ho scongelato nel microonde delle entrecote (non è proprio il trattamento migliore, lo so) e le ho cotte sulla piastra ben calda lasciendole al sangue. Niente olio e niente sale in cottura, mi raccomando. Una volta cotte le ho lasciate freddare, pulite del grasso (tutto il possibile, non erano bellissime) e tagliate a strisce sottili, un po' come fosse una tagliata ma alte meno di mezzo centimetro.
Ho condito la carne tagliata in una terrina con olio d'oliva, un pochino di sale, origano abbondante (sarebbe stato meglio origano fresco ma le ultime alluvioni me lo hanno ammazzato) e qualche goccia di aceto balsamico. Ho lasciato riposare il tutto per una mezz'ora rigirando di tanto in tanto. Nel frattempo ho pulito due avocadi maturi, li ho tagliati a cubetti e conditi con olio d'oliva ed un pizzico di sale. Ci sarebbe bene anche del pepe, ma il figlio febbricitante non avrebbe gradito. Per finire, ho lavato, tagliato a metà e salato appena (niente olio) dei pomodorini.
In tavola è arrivato tutto separato; solo nel piatto ho aggiunto un filo d'olio ai pomodorini ed altro aceto balsamico alla carne. Non era niente male.