Gli spaghetti sono fatti in casa, facendo la sfoglia all'uovo e tirandoli con la Imperia. Per il condimento: un soffritto abbondante di cipolla in olio di oliva, zucchine tagliate a dadini e speck tagliato invece a striscioline. Una volta scolati gli spaghetti, ho fatto mantecare in padella con una manciata di parmigiano ed un po' d'acqua di cottura della pasta.
Di ritorno dal mare, in famiglia non siamo riusciti a rispondere alla domanda "pasta con pesce o con verdure?" e allora ho optato per mettere d'accordo tutti: cozze e zucchine. E siccome a cena a casa d'amici erano stati evocati gli spaghetti con cozze e pecorino (che non avevo mai provato), ho deciso di fare l'esperimento.
Le zucchine le ho tagliate a filetti, scartando il cuore bianco (che ho messo da parte per farci altro) e fatte saltare in olio d'oliva ed aglio schiacciato. Le cozze, dopo averle lavate e "sbarbate" le ho fatte aprire in pentola, con un goccio d'olio d'oliva ed uno spicchio d'aglio intero. Ne ho poi sgusciate una metà abbondante.
Nella padella delle zucchine ancora calde ho aggiunto un mestolo dell'acqua di cottura dei vermicelli ed due manciate di pecorino romano appena grattato. Scolati i vermicelli di Gragnano bene al dente li ho messi in padella e fatti mantecare rapidamente con il fioco al minimo, tanto per mantenere ben caldo. Una grattata di pepe bianco ed ho portato in tavola. Un successone: anche mia mamma (che non ama il pesce) ha gradito moltissimo e fatto un bis.
Peperoni rossi, zucchine romane e melanzane nere lunghe, tutto tagliato a dadotti e saltato il padella con aglio, sale, pepe, olio e (abbondante) maggiorana fresca. Una cucchiaiata di conserva di pomodoro quasi all'ultimo. Buono caldo, ancora più buono dopo un paio d'ore a temperatura ambiente.
Di solito le faccio tagliando tutto sottile, ieri sera avevo poco tempo e tanta fame ed ho fatto patate, zucchine romanesche e peperoni rossi a pezzetti più grandi. In forno ben caldo con olio, sale, pepe e timo fresco sono venute buone lo stesso, anche se magari un po' più "rustiche". Come sempre, non è avanzato nulla per il giorno dopo...
Adoro le uova e potrei mangiarne a decine, crude all'ostrica o cotte in qualsiasi modo sono buone comunque, ma una frittata di zucchine e cipolle è poesia pura.
Si comincia affettando sottile (ma non troppo) la cipolla di Tropea e facendola imbiondire in olio d'oliva. Solo quando la cipolla è imbiondta si aggiungono le zucchine, rigorosamente zucchine romane, tagliate a rondelle con la maggiolina. Sale pepe quanto basta solo a fine cottura. A parte si sbattono le uova, senza esagerare sennò fanno la schiuma, aggiungendo un cucchiao di latte freddo ogni tre uova intere, un pizzico di sale e pepe.
Per la cottura io faccio così: metto una noce di burro in una padella antiaderente perfettamente piatta e quando il burro è fuso metto un terzo delle uova sbattute, in modo che tutta la padella sia coperta con uno spessore di un paio di millimetri. Faccio cuocere bene, poi verso zucchine e cipolle disponendole con cura (ogni boccone deve avere zucchine e cipolle). Verso a coprire il resto delle uova sbattute, faccio cuocere a fuoco moderato per un paio di minuti e poi, appena l'uovo comincia a rapprendersi anceh in superfice copro con un coperchio e spengo il fuoco. Il questo modo, con il calore della padella, le uova continueranno a cuocere senza bruciarsi. Un minuto prima di andare in tavola, riaccendo il fuoco per riportare a temperatura.