Dopo che mi sono intossicato per due volte con il tonno sott'olio (che adoro) mangiato fuori casa nei tramezzini ho deciso di fidarmi solo se sono io ad aprire la scatoletta.
Ora che fa un pochino più di caldo mi rifarò con delle belle insalate, a cominciare da questa: cappuccia, scarola, mais tonno e glassa di balsamico. Qualcuno inorridirà all'idea della glassa: in realtà, accettato il fatto che con l'aceto balsamico ha solo una lontana parentela, io la trovo gradevole e molto indicata con alcuni piatti (come questo) che richiedono un "dressing" che soddisfi anche l'occhio.
Ho visto giorni fa una ricetta simile in TV ma non ricordo lo chef che la proponeva e mi scuso con lui. Avevo giusto nel congelatore due fette di tonno che non bastavano per quattro ed ho colto l'occasione.
Ho fatto scongelare il tonno in frigo per 12 ore, l'ho lavato e asciugato e ne ho ricavato dei dadini di 3 centimetri di lato. Per lo spiedino ho alternato un cubetto di tonno ed uno di scamorza affumicata. Ho salato leggermente e pepato generosamente. Nel frattempo ho messo ad insaporire in olio d'oliva, aglio intero, pepe, sale e basilico abbondante delle lenticchie in scatola, dopo averle lavate per bene del liquido di conservazione.
Gli spiedini li ho cotti in padella con un filo d'olio d'oliva, un minuto o anche meno per lato. La scamorza a dire il vero si è sciolta un po' di più di quanto avessi visto in TV ma come vedete dalla foto è rimasta abbastanza compatta.
E' stato un successone. Le lenticchie (che i bimbi non amano particolarmente) sono state spazzolate sino all'ultima.
Rapida, fresca e gustosa. Regge anche bene il frigo per una giornata, basta aggiungere il tonno sott'olio solo all'ultimo per evitare che si secchi e scurisca.
Per preparare questa ricetta bisogna innanzitutto dimenticarsi di togliere dal congelatore delle fette di tonno, ricordarsene quando si è ancora fuori casa bloccati nel traffico ed avere a cena degli amici senza altro in frigo da preparare.
Ciò premesso, si prendono le fette di tonno ancora surgelate, le si tagliano a filettoni con un coltello ben affilato (occhio al verso del taglio, sennò si disintegrano nella cottura) e si mettono a scongelare in una terrina larga (non devono toccarsi tra loro). Nella terrina si mettono: salsa di soia (meglio quella da marinatura, se la trovate), olio di oliva, succo di limone, scorza d'arancio essiccata e macinata. Lasciate riposare a temperatura ambiente per un'ora, girando i filettoni sui quattro lati ogni dieci minuti.
Quando sarà il momento di cuocerli, scaldate molto calda una padelle antiaderente (non una griglia) e cuocete i filettoni un lato per volta. Non preoccupatevi se al centro non saranno ancora completamente scongelati quando le mettete in padella, alla fine verranno perfetti, appena rosa. Se volete, quasi a fine cottura, potete mettere in padella anche la marinatura (no sui filetti, colatela di lato verso il bordo caldo e fate evaporare) ed usarla come salsina da aggiungere (con moderazione perché risulterà piuttosto densa e forte di sapore).
Io ho portato in tavola con della misticanza e delle fette di avocado non troppo maturo. Inutile dire che un vino bianco ben freddo non deve mancare.
Dal sashimi di tonno della sera prima era avanzata una fetta e mezza, non volevo si rovinasse in frigo. L'ho tagliata a dadini e scottata appena in olio d'oliva ben caldo, aglio e peperoncino, senza muoverlo troppo per evitare che si rompesse e senza aggiungere sale. Ho solo scottato il tonno, per far rimanere rosa l'interno dei dadini. Ho fatto freddare e messo tutto in frigo prima di andare a nanna.
Il giorno dopo a pranzo ho lessato al dente degli spaghetti di gragnano, scaldato in padella il tonno con il suo olio (che nel frattempo si era magnificamente insaporito) e saltato gli spaghetti in padella aggiungendo due cucchiai dell'acqua di cottura della pasta. Una spolverata di prezzemolo fresco ha dato il tocco di acido che ci voleva. Ad esser pignoli mancava ancora un pizzico di sale (il tonno era molto dolce) ma non ne ho aggiunto a crudo per non rovinare tutto.