Semplice semplice, una decina di asparagi lessi che erano avanzati, quattro uova e un goccio di latte, sale e pepe. Una noce di burro per la padella. Buona da non credere.
Non lo mangiavo da tempo e credo passeranno mesi prima che lo rifaccia, perché ci vuole davvero parecchio tempo e tanta pazienza. per non parlare dell'odore di polpo che invaderà casa (rimanendoci a lungo) a dispetto di cappa aspirante professionale e porte sigillate.
Si comincia lessando il polpo in pentola a pressione per 15-20 minuti, partendo dall'acqua fredda. Io non ho aggiunto nulla nell'acqua, niente sale e niente odori ma alcune ricette consigliano verdure o vino. Quando il polpo è cotto va fatto freddare nella sua acqua e quando è quasi freddo va mondato delle ventose, del "becco" e di tutta la pelle. Dopo averlo tagliato a pezzetti, condite con un filo d'olio d'oliva e mettetelo in frigo ben coperto.
Nell'acqua di cottura del polpo metterete a lessare le patate. Io le ho lessate con la buccia. Quando anche le patate saranno cotte, pelatele, fatele freddare bene e poi tagliatele a tocchetti e conditele con un filo d'olio ed un pizzico di sale. Denocciolate le olive di Gaeta ed unite polipo, olive e patate. Aggiungete ancora un filo d'olio e due spicchi d'aglio spelati ma lasciati interi. Mescolate bene con delicatezza, per non far sfaldare le patate. Prima di servire, aggiungete del prezzemolo fresco tritato.
Avevamo voglia di pasta ma non con un condimento troppo "cotto". E allora ho preso dei peperoni rossi (non peperoncini, proprio comuni peperoni ma solo rossi e ben maturi) li ho lavati, puliti a tagliati in otto parti per lungo. Li ho disposti con la pelle in altro, senza alcun condimento, in una placca da forno con della carta da forno ed ho infornato con il forno al massimo.
Quando i peperoni si erano ben cotti (poco meno di quando si fanno al forno per poi spellarli e condirli) li ho mondati delle parti bruciacchiate, tagliati a pezzettoni e messi in una padella (sena accendere il fuoco) con aglio a spicchi, olio d'oliva, basilico fresco molto abbondante tagliato a pezzi ed un pizzico di sale. Le orecchiette le ho lessate al dente e saltate in padella con i peperoni aggiungendo un pochino di acqua di cottura, ma appena appena.
Due uova al tegamino con una grattata di pepe di Cambogia, un ciuffo di asparagi bolliti. Un pranzo da re.
Gli spaghetti con le erbette sono un mio cavallo di battaglia da anni, ma questa volta ho voluto provare ad aggiungere dei pomodori secchi: innesto riuscito, un risultato fantastico. Per la base ho fatto come al solito: olio abbondante in una padella fatto scaldare ma non soffriggere spengendo il fornello appena dopo l'aggiunta di erba cipollina e basilico tritatati al coltello.
I pomodori secchi li ho prima tagliati alla julienne al coltello e poi fatti rinvenire per una decina di minuti in acqua calda non bollente. Li ho aggiunti alle erbette prima di riaccendere il fornello per mantecare leggermente gli spaghetti alla chitarra, cotti ovviamente molto al dente.