Tags: , , , , , | Scritto da alessandro nasini il 6/6/2010 10:50 AM | Comments (0)

Ieri sono a stato a Napoli per il VesuvioCamp: meno di sei ore in tutto, sei caffè bevuti (forse sette). A Roma ho quasi smesso di bere caffè al bar, mediamente cattivo, spessissimo troppo amaro (dei trucchi per fare un espresso con meno della quantità di caffè "regolamentare" magari scriverò un'altra volta), troppo corto. E poi quando chiedi un bicchier d'acqua ti guardano quasi storto, a Napoli non devi chiedere, fa parte del rito, e mi sono proprio sfiziato.

Stamani però a colazione mi sono dedicato alla preparazione di un buon caffè americano. Già perché a me il caffè piace proprio tutto, purché preparato bene. Americano, francese, svedese, turco, arabo. L'unico che non sopporto è quelllo con il cardamomo. Ricordo una volta a Milano un caffè al cardamomo preparato amorevolmente da amici dopo una tirata in macchina da Roma. Dall'idea del piacere al disgusto passò mezzo sorso. Mai più.

Stamani quello americano è venuto molto bene, acqua ben calda, caffè Hag (si, potete inorridire ma a me paice), giusto tempo di riposo. L'ho accompagnato con una fettina di pane fatto in casa ieri da Marina, burro e marmellata di prugnoli (anche quella fatta in casa, con i prugnoli del giardino).

La fetta di pane e marmellata, mi spiace, l'ho divorata prima di poterla fotografare.

Tags: , , , | Scritto da alessandro nasini il 6/2/2010 10:29 PM | Comments (0)

Dopo tre giorni di riso in bianco per far compagnia al figlio con 40 di febbre non ne potevamo più. Ci voleva qualcosa di sfizioso e - magari - un po' colorato.

Ho scongelato nel microonde delle entrecote (non è proprio il trattamento migliore, lo so) e le ho cotte sulla piastra ben calda lasciendole al sangue. Niente olio e niente sale in cottura, mi raccomando. Una volta cotte le ho lasciate freddare, pulite del grasso (tutto il possibile, non erano bellissime) e tagliate a strisce sottili, un po' come fosse una tagliata ma alte meno di mezzo centimetro.

Ho condito la carne tagliata in una terrina con olio d'oliva, un pochino di sale, origano abbondante (sarebbe stato meglio origano fresco ma le ultime alluvioni me lo hanno ammazzato) e qualche goccia di aceto balsamico. Ho lasciato riposare il tutto per una mezz'ora rigirando di tanto in tanto. Nel frattempo ho pulito due avocadi maturi, li ho tagliati a cubetti e conditi con olio d'oliva ed un pizzico di sale. Ci sarebbe bene anche del pepe, ma il figlio febbricitante non avrebbe gradito. Per finire, ho lavato, tagliato a metà e salato appena (niente olio) dei pomodorini.

In tavola è arrivato tutto separato; solo nel piatto ho aggiunto un filo d'olio ai pomodorini ed altro aceto balsamico alla carne. Non era niente male.

Tags: , , | Scritto da alessandro nasini il 5/29/2010 6:42 PM | Comments (0)

Oggi pre-apertura del MAXXI a Roma. Ingressi ad orario con codice di prenotazione: nulla da V.I.P., credo chiunque sia iscritto alla newletter del MAXXI abbia ricevuto l'invito.

Sul MAXXI, come architetture e come mostre magarì scriverò altrove, qui vi dico solo dei panini orribilI presi alla caffetteria.

Caffetteria sottodimensionata ma personale gentilissimo, prezzi alti ma non da rapina (3,50 Euro per un panino), qualità davvero inaccettabile. Eravamo in quattro, ho preso: un panino salame/rughetta/brie, due panini crudo/formaggio ed una pizZetta romana cotto/formaggio.

La rughetta aveva visto tempi assai migliori (dallo strano bancone avevo valutato male), il pane (ciabatta romana) era gommoso e la pizzetta romana (che per sbagliarla ci vuole dell'impegno) piccola e troppo ripiena. Il tutto era gelato e non c'era possibilità di averli caldi.

La qualità di un luogo si misura anche da queste cose: dopo che hai camminato per due ore haI voglia di un panino buono, non di uno da bar di terza.

Il caffè invece era discreto, ma servito in tazzine di plastica marroncina da mensa aziendale che del XXInesimo secolo sono una vera vergogna. Soprattutto li.

Tags: , | Scritto da nasini il 5/27/2010 11:03 AM | Comments (0)

Eh già, li ho mangiati per la prima volta a cena da amici (trovandoli squisiti) ed ho provato a rifarli. Fagiolini (surgelati, quelli freschi costavano alla SMA più che a mangiarli da Vissani) cotti nella vaporiera, raccolti a mazzetti, involti in una fetta di speck e fatti dorare in forno con appena un filo di olio d'oliva.

Non sono venuti granché: i fagiolini mi erano rimasti un po' acquosi, lo speck era salatissimo (mi ero raccomandato, quando torno dal salumaio lo faccio nero...) ed era tagliato troppo spesso (ma questo errore mio, non del salumaio).

Lo speck si era pure seccato troppo ed il contrasto con il fagiolino bagnaticcio completava l'insuccesso. Li abbiamo mangiati lo stesso - i bimbi per la verità poco e controvoglia - a cena ed a pranzo il giorno dopo: mi ero lasciato prendere la mano (o dalla gola) e ne avevo preparati un'esagerazione.

 

Tags: , , , | Scritto da alessandro nasini il 5/25/2010 12:16 AM | Comments (0)

In famiglia siamo dei discreti mangiatori di yogurt, i bimbi ed io in realtà, perchè Marina non ne mangia. Un po' spinti dalla curiosità, un po' per cercare di equilibrare qualche stravizio invernale abbiamo cominciato a comprare gli Activia. Buoni son buoni - di quelli alla frutta i bimbi vanno pazzi - ma costano una mezza fortuna.

Un paio di settimane fa mi sono ricordato di aver comprato una yogurtiera elettrica, spendendo mi pare 12 o 15 euro in una svendita sulle Tiburtina cinque o sei anni addietro. Oggetto ingombrantello, grosso più o meno come uno scolainsalata, era finito nel dimenticatoio. Beh, lo abbiamo riesumato e cominciato un po' di esperimenti.

Per fare lo yogurt (questo lo ricordavo da esperimenti di quando ancora abitavo con i miei, una vita fa) si può procedere in due modi: si comprano i fermenti in farmacia, secchi o in fialette, oppure si parte da dello yogurt di buona qualità. In entrambi i casi basta mescolare bene un vasetto di yogurt oppure la bustina di fermenti al latte appena tiepido e versare nei vasetti della yogurtiera. A dire il vero, dai miei lo yogurt lo facevo anche senza yogurtiera, semplicemente versando il latte ed i fermenti un una zuppiera di vetro e tenendola al caldo. veniva buono lo stesso, compatto un po' come quello greco.

Dopo dieci giorni di prove posso dirvi una cosa: non so cosa, ma nell'Activia qualcosa di diverso dai normali yougurt c'è davvero. A parità di tempo (servono 12-18 ore per fare lo yogurt) quello fatto con lo yogurt della centrale, biologico o meno, viene meno buono e meno compatto. Inutile vi dica che il risparmio è notevole, con un vasetto di yogurt + un litro di latte (meno di tre euro in tutto) ricavate oltre un litro di yogurt.

Ovviamente, quanto del bifidus actiqualcheccosa rimanga attivo, lo ignoro nel modo più assoluto.