Mi era avanzato del bollito della sera prima e non mi andava di rimangiarlo così. E allora, nonostante fossi appena tornato da una giornata campale, ho preso la decisione: polpette di bollito.
Ho tagliato al carne a pezzettoni e l'ho tritata con il robot da cucina. Senza esagerare però, non deve diventare una pappa. Ho aggiunto sale, pepe, un uovo, parmigiano grattato e della mollica di pane bagnata del latte e ben strizzata.
Ne ho ricavato un bel po' di polpettine di circa 3 centimetri e mezzo di diametro, le ho passate nell'uovo sbattuto e poi rotolate nel pangrattato. Non troppo, giusto un passaggio.
Ho poi fritto le polpettine in olio d'oliva ben caldo, facendole dorare bene. Le ho poi portate in tavola con delle fettine di avocado condite con un filo d'olio d'oliva, sale e qualche goccia di aceto balsamico.
Prima o poi un forno tandoori me lo costruirò, nel frattempo devo arrangiarmi. Questa volta ho fatto un esperimento con il wok. Ho cominciato la sera prima mettendo a marinare delle sopracosce di pollo. La marinatura l'ho preparata con yogurt, tandoori masala (ne ho trovata una piuttosto buona), aglio tagliato a fettine molto sottili, sale, coriandolo secco in foglie (quello fresco che ho in terrazzo era troppo bagnato per la pioggia) ed un cucchiaio d'olio. Ho adagiato i pezzi di pollo, con tutta la pelle, nella terrina della marinata, li ho ben massaggiati, coperti con la pellicola e messi in frigo.
La sera dopo, ho preso il wok di ferro comprato questa estate e l'ho messo sul fuoco untrarapido, facendolo scaldare bene senza ungerlo. Ho poi disposto i pezzi di pollo con la pelle contro le pareti, giro giro, senza far toccare al pollo il fondo del wok.
Va fatto cuocere bene da un lato, senza toccarlo, coprendo il wok con un coperchio. Poi si passa l'altro lato, bagnando ora la parte della pelle (già cotto) con il sughetto che scolerà dalle pareti verso il fondo del wok. Io l'ho portato in tavola con del riso basmati a parte, fatto cuocere solo con acqua, una cipolla tagliata in quattro ed un pizzico di zenzero macinato.
Un paio di giorni fa, vedo su Facebook che Raffaele ha pubblicato la ricetta della sua pasta ceci e guanciale. Vedo solo la foto, non vado nemmeno al suo blog per la ricetta, l'ispirazione mi basta: devo provare. Guarda il caso, ho appena ricomprato un bel guanciale stagionato ma ho ancora un pezzetto del precedente, un po' grassino per usarlo per una carbonara ma perfetto per una pasta meno asciutta.
Ho preparato un trito sottile di aglio e cipolla di tropea (le cipolle sono quelle mignon, meno di tre centimetri di diametro, frutto della mia semina in balcone), fatto soffriggere in un filo d'olio per un paio di minuti e poi ho aggiunto il guanciale ed un pezzetto di peperoncino calabrese fresco.
Ho fatto stufare per un paio di minuti sfumando con un goccio di vino bianco. Solo allora ho aggiunto i ceci scolati (di quelli in scatola) e fatto insaporire per altri 3 minuti. A quel punto ho preso una manciata di ceci (senza guanciale) e dopo averli frullati li ho rimessi in pentola.
A quel punto ho calato la pasta, dei tubetti di Gragnano, e coperto con acqua bollente per due dita, salato leggermente e aggiunto due rametti di rosmarino ed un cucchiaino di curcuma in polvere. Ho girato un po' all'inizio e poi lasciato sobbollire sino a cottura della pasta, lasciata volutamente un pelino al dente. Ho fatto riposare un paio di minuti, aggiunto un filo d'olio a crudo e portato in tavola. Figli impazziti, ho dovuto fermarli alla seconda scodella piena.
Del goulash esistono molte ricette. Io ne conosco varie, compresa quella originale imparata da mia nonna (che non era ungherese ma lo era la sua "dama di compagnia").
La versione che ho preparato è una versione "alla romana" che è quella che ai ragazzi piace di più. Si comincia tagliando a spezzatino (pezzi piccoli, da un boccone) uno spinacino di manzo. E' un taglio abbastanza povero che uso spesso perché è molto saporito (ha una venatura a reticolo di grasso perfetta per gli stracotti).
La carne va fatta soffriggere in abbondante cipolla, diciamo mezza cipolla media ogni 200 grammi di carne. Quando la carne è rosolata la si sfuma con vino rosso secco. Solo allora si aggiunge la paprica (abbondante secondo il gusto), i semi di cumino (evitate la polvere, lascia un deposito sgradevole nel sugo) e di pomodori tagliati. Se non avete pomodori freschi potete usare della passata.
Fate cuocere una decina di minuti il pomodoro, poi aggiungete i peperoni a pezzi. Meglio se sono peperoni verdi, hanno il sapore un po' più fresco e pungente dei gialli o dei rossi. Aggiustate di sale e fate cuocere a fuoco basso finché il pomodoro non si rapprende ed assume il colore della foto. Se avete fretta potete fare tutto il pentola a pressione, verrà buono lo stesso.
Io il goulash lo servo con delle patate lesse ben calde, senza alcun condimento.
Prendete dei gamberi surgelati, possibilmente un po' grandini, fateli scongelare per un paio d'ore in frigo ed asciugate l'acqua che avranno rilasciato. A questo punto preparate una marinatura con aglio fresco tritato, tandoori masala in polvere, coriandolo fresco tritato (se non lo trovate fate un misto di prezzemolo e foglie di sedano), un pizzico di sale ed un filo d'olio. Mettette i gamberi nella marinata, girateli per bene finché non prendono il colore in modo omogeneo e rimettete in frigo coperto per un paio d'ore.
Scaldate più che potete una griglia antiaderente e cuocete i gamberi 3 minuti per lato. Servite con riso basmati e mangiate con le mani (perchè i gamberi non sono sgusciati).