Quando ho tempo, mi diverte fare la pasta in casa e giocare con le trafile del pastamatic. Non lo uso mai per la pasta, solo per trafilare. Giocando con trafile e lunghezze di estrusione mi vengono a volte dei formati a volte immangiabili, a volte davvero interessanti.
Questa volta ho fatto una pasta all'uovo con molti rossi che è venuta più elastica ed un pochino più molle del solito e ne ho ricavato uno strano formato che ho deciso di chiamare "bruconi". Ho usato la trafila per i sedanini, tagliando a 10 centimetri e "asciugando" la pasta facendoci cadere della semola mano a mano che usciva dalla trafila. Il lavoro è noiosetto, va detto, ma il risultato è fantastico.
Li ho conditi con un sugo semplicissimo: pomodori sanmarzano fatti cuocere il olio e aglio (padella di alluminio, mi raccomando) a fuoco vivo ma senza esagerare con la cottura. A fuoco spento ho aggiunto della rughetta abbondante ed ancora un filo d'ilio d'oliva a crudo.
I bruconi sono buonissimi: bucati all'interno, rugosissimi, prendono il sugo che è una meraviglia e sotto i denti sono un piacere. Unico neo, per cuocerli dovete avere molta pazienza.
Dopo averlo visto fare non so quante volte in un programma tv americano dedicato al BBQ, ieri l'ho fatta: ananas alla brace. Rispetto alla ricetta che avevo visto (che prevedeva anche l'uso di latte di cocco e cannella) io mi sono limitato a passare le fette di ananas (circa 2 centimetri) nello zucchero di canna.
La prossima volta farò scaldare un po' di più la griglia, per ottenere la caramellatura più rapidamente, in modo che l'ananas rimanga più consistente e perda meno succo con l'esposizione al calore. Se userò o meno il latte di cocco.. vedrò, non mi attira molto l'idea del latte bruciacchiato con il dolce dello zucchero.
Comunque, provatele, vengono davvero buone. Probabilmente con una bistecchiera ben calda verrebbero sfiziose anche sul fornello della cucina.
Prendete delle melanzane lunghe non troppo grandi (non più di 6-7 centimetri di diametro), tagliatele a fette mezzo centimetro e fatele asciugare con un peso sopra. Fate scaldare bene dell'olio d'oliva e friggete le melanzane dopo aver tafgliato ogni fetta tagliate in quattro spicchi.
A parte fare scaldare due cucchiai d'olio con uno spicchio d'aglio a fettine. Fate dorare appena l'aglio e toglietelo. Prendete del pangrattato fresco e fatelo tostare nell'olio, aggiungendo un cucchiaio dell'acqua di cottura della pasta, una grattat di pepe ed un pizzico di sale.
Quando le penne saranno cotte al dente, scolatele bene, aggiungete le melanzane, il basilico (abbondante) ed il pangrattato.
Nel piatto, una grattata di pecorino, senza esagerare.
Io i bucatini li adoro e conditi così mi fanno impazzire. Prepararli è facilissimo: tagliate i pomodorini in quattro parti e fateli saltare in olio e aglio. Spegnete la fiamma, fate quasi freddare e posateci sopra le alici, facendo attenzione a non farle sovrapporre.
Quando i bucatini daranno quasi cotti (ma ben al dente) accendete la fiamma della padella al massimo: appena le alici saranno diventate bianco-rosa, scolate i bucatini lasciandoli un po' umidi e buttateceli sopra. Spegnete la fiamma e mescolate la pasta ed il condimento. Aggiungete pecorino grattugiato (senza esagerare) solo nel piatto.
Un languore improvviso a metà pomeriggio (condiviso dal resto della famiglia) e accorgersi di essere senza pane. Beh, mai perdersi d'animo: il pane si fa con la farina, e quella a casa non manca mai, di almeno tre o quattro tipi.
Un'altra cosa che ormai da qualche anno non manca mai nel mio frigo è lo strutto. Mi dura dei mesi, ma quando serve è pronto ad entrare in azione.
Ho messo nella planetaria 500 grammi di farina 00 da pizza, mescolandoci un po' più di mezza bustina di lievito da dolci ed un cucchiaino raso di sale. Ho aggiunto nel centro 100 grammi di strutto e l'ho bagnato con 150 grammi d'acqua ben tiepida (tiepida per ammorbidire lo strutto). Nella planetaria son partito alla velocità minima, corretto con ancora un goccio d'acqua (fate a occhio, l'impasto deve venire piuttosto duro) e poi accelerato alla terza velocità.
Tolto l'impasto dalla planetaria, l'ho lavorato a mano per una decina di minuti facendo un bel po' di pieghe. Dal tutto ho ricavato 10 palline di impasto, le ho stese (prima a mano e poi con il mattarello di legno) fino ad ottenere uno spessore di circa tre millimetri. Io ho il piano di marmo per impastare e basta un velo di farina per non fare appiccicare.
Per la cottura ho usato una padella da frittura (con il fondo piatto) coprendo con un coperchio di vetro. Bastano tre, quattro minuti per parte. L'altezza di questi "strani pani" raddoppia o più. Metteteli in un patto mano a mano che li fate e portateli in tavola ben caldi. Potete piegarli come una piadina e farcirli (noi abbiamo messo rughetta, tonno e pomodori) o usarli come pane.