Adoro lo stracchino, anche da solo, sul pane. Ma con una manciata di funghi champignon saltati in padella con olio, peperoncino, aglio ed un pizzico di sale lo stracchino diventa un pasto da re.
Non le avevo mai provate le "Lumachine n.56" di Pasta Garofalo e quando le ho viste sullo scaffale dell'Auchan ne ho presi due pacchi per prova. Per la verità è classificata come "pastine" ma io l'ho fatta asciutta con un sugo classico con soffritto di cipolla, polpa di pomodoro e maggiorana.
Scolate ben al dente sono venute una bontà e, anche se a mangiarle con la forchetta scivolavano un po', sono durate un attimo.
Avevo scongelato uno spinacino dalla mattina (lo spinacino è un taglio di carne economico e saporitissimo che uso spesso) ma mi ero dimenticato di comprare le patate, che avrebbero dovuto accompagnare lo spezzatino.
Allora ho deciso di mettere le carote, visto che ne avevo due confezioni in frigo. Ho preparato un battuto di cipolla e l'ho fatto stufare in olio e vino rosso, ho aggiunto lo spinacino tagliato a pezzetti abbastanza piccoli, sale, pepe e della maggiorana. Dopo aver fatto sfrigolare bene la carne ho aggiunto le carote (pelate e tagliate a rondellone), mezzo bicchiere di vino rosso ed un bicchiere e mezzo d'acqua.
Il risultato è stato ottimo (era la prima volta che lo facevo), la foto invece per la fretta è venuta sovraesposta di brutto, come potete vedere.
Avevo un avanzo di un magnifico roastbeef del giorno prima, ma troppo poco per mangiarci in quattro. E poi avevo più voglia di pasta che di carne.
Allora ho fatto così: ho preso del sedano e l'ho sfilato per togliere i fili di troppo e tagliato a fettine sottili, ho grattato delle carote per togliere la parte amara e poi le ho fatte a sfoglie con il pelapatate. Nel frattempo ho messo ad imbiondire della cipolla tagliata sottile a filetti in olio d'oliva. Ho unito tutto e fatto saltare in una padella larga fino a cottura delle verdure quasi completa.
A quel punto, ho unito l'avanzo di roastbeef fatto a striscioline di mezzo centimetro e bagnato tutto con un goccio di vino rosso, per poi far sobbollire coperto per cinque minuti.
Le lasagnotte le ho ricavate tagliando al coltello della pasta fresca per lasagne in strisce da cinque centimetri, sono venute un po' come pappadelle ma più spesse. Al momento di condire, ho aggiunto un pezzettino di burro. Una grattata di parmigiano ha completato il piatto.
Venerdì scorso sono stato a cena a Trastevere. Sono arrivato con un po' di anticipo ed ho fatto due passi, ritrovandomi davanti alla Antica Caciara. C'erano - come sempre - un sacco di cose buone, ma l'occhio mi è caduto sulla vasca del baccalà ammollato. Preso da un raptus ne ho comprato un kilo e mezzo.
Durante la cena la busta del baccalà (ed una bella pagnotta di pane di genzano scuro...) è rimasta al sicuro nel bauletto dello scooter. La sera, come consigliatomi, ho rimesso il baccalà a mollo in acqua pulita e l'ho lasciato riposare fino al giorno dopo. Nel dubbio di come cucinarlo ho lanciato un "sondaggio" su Friendfeed: suggerimenti ne sono arrivati un bel po' (e proverò tutte le ricette) ma alla fine ho deciso di farlo alla romana, fritto in pastella.
La pastella l'ho fatta con 8 decimi di acqua gelata e 2 decimi di birra, 9 decimi di farina 00 ed un decimo di farina di riso.
Il baccalà, dopo averlo spellato (non è una operazione semplicissima senza romperlo, era la prima volta che lo facevo...) l'ho tagliato a filetti, infarinato e poi passato nella pastella.
La frittura è venuta perfetta, ed il baccalà squisito. La Peroni gelata ha accompagnato degnamente il tutto. La prossima volta però devo fare la pastella un po' più densa, perchè la pastellatura mi è venuta appena troppo sottile.