Non amo i dolci troppo dolci o molto elaborati, con pochissime eccezioni. Se devo pensare al mio dolce preferito, eccolo: mele fritte.
Una pastella leggera (metà farina di grano, metà di riso) un ottimo olio d'oliva per friggere e delle buone mele a rondellone. Per completare, una spolverata di zucchero di canna. Avevo finito quello scuro-scuro (che secondo me è perfetto per i dolci rustici) ed ho usato quello semi-raffinato, ma sono venute buone lo stesso. Bollenti e croccanti, accompagnate con un bicchierino di marsala secco.
Qualche giorno fa, colto da un improvviso desiderio di pasta e ceci, avevo chiesto aiuto agli amici di Friendfeed senza ricevere (strano, perché di rado non c'è risposta ad appelli così importanti...) aiuto per la ricetta. A quel punto ho improvvisato. Ho scolato i ceci in scatola (di quelli buoni, biologici) e li ho saltati in olio, aglio (mezzo spicchio tritato, mezzo schiacciato che poi ho tolto), due peperoncini interi e del rosmarino. A parte ho scaldato dell'acqua e preparato del brodo vegetale con un buon dado in polvere. Si, lo so, avrei dovuto prepararlo con le verdure vere, ma non avevo le verdure e nemmeno il tempo, questa volta.
I tubetti rigati (bio pure quelli, non li avevo mai provati, ne ho messi 300 grammi per 4 persone) li ho cotti aggiungendo il brodo un pochino per volta, quasi a risottare all'inizioo e poi bagnando in abbondanza. Mentre cuocevo la pasta, una intuizione di quelle "o la va o la spacca": ho preso un cucchiaino raso di curry dolce (quelo ceh uso per il pollo) e l'ho aggiunto al tutto.
Beh, non avete idea della bontà del risultato: un profumo di curry appena accennato che ha dato alla pasta e ceci un verve eccezionale. Provateci e mi direte.
L'arrosto lo avevo surgelato una settimana fa, gia affettato, avanzo di una bella cena in compagnia. Scongelato nel microonde era venuto fuori un po' tristino.
Con una salsina fatta al volo (sbattendo olio, un pizzico di sale, senape e qualche goccia di d'aceto balsamico) ed una insalata di rucola ne è uscito un bel pranzetto. Devo però ricordarmi di comprare al senape in polvere, perché l'ho finita.
Si, lo so, non fa ancora freddo ed il rosti di patate da l'idea di essere un piatto invernale. Ma l'altra sera era più freschino e non avevo contorno per la carne.
Allora ho preso delle patate, le ho fatte julienne (con il multi, a mano ci vorrebbero tre ore), ho aggiunto un pizzico di sale, un cucchiao di farina ed un cucchiao d'olio. Nella padella ben calda, facendo uno strato sottile, impiegano una decina di minuti per dorarsi a dovere.
Non so quale sia l'origine del nome della calamarata, pasta gigante per piatti speciali, ma a me divertiva il contrasto di nomi. Eppoi i totani per fare i sughi sono meglio dei calamari. E così è stato: totani freschi tagliati a rondelle sottili e ciuffetti divisi solo a metà, un filo d'olio, uno spicchio d'aglio fresco ed una cottura a fuoco medio, aggiungendo un peperoncino privato dei semi ed un po' di sale solo verso fine cottura. Ovviamente ho mantecato la calamarata in padella, senza ggiungere prezzemolo, che a me in quesyo piatto non piace.