Ci vuole veramente poco a farli, basta mescolare un cucchiaino abbondante di paprika dolce con un cucchiaio d'olio di oliva in una terrina mescolando bene. Il petto di pollo va tagliato a fettine molto sottili, per lungo e messo nella terrina per qualche minuto girandolo bene per far aderire olio e paprika.
In una padella antiaderente ben calda si buttano tutti insieme e poi si allargano (meglio se usate le pinze da cucina, con la forchetta fate il doppio della fatica e si rompono) sino a cottura completa. Aggiungere il sale solo un minuto prima di togliere dal fuoco.
Gli spinacini sono queli freschi, in busta, solo da risciacquare un momento e condire con olio e sale.
Che cucinare mi piace, credo sia evidente. Che cucinare per tante persone mi piace moltissimo ve lo dico io. Mi piace la sfida e mi piace da morire il rischio che venga tutto uno schifezza toppando la cena, cosa che però non mi è ancora mai successa (per fortuna).
Come è successo gioni fa, quando mi sono cimentato in una pasta al forno per venti persone. Il pratica vuol dire due kili di pasta, due litri e mezzo di besciamella, tre etti abbondanti di speck, tre provole piccole, parmigiano reggiano e burro in quantità industriale.
Per la cronaca, ne è avanzata la porzione della vergogna, adatta forse ad un bimbo con poca fame.
Per il tacchino non ho una gran passione. Non mi dispiace il tacchino arrosto, quello all'americana, ma di rado ne ho mangiato che non fosse stoppaccioso come una stuoia.
Se poi c'è un modo in cui lo trovo orrendo e ai ferri. Però - per variare - ogni tanto mi sforzo. Questa volta l'ho accompagnato con dei fagioli fatti all'uccelletto, che invece erano squisiti: olio d'oliva, uno spicchio d'aglio schiacciato, qualche cucchiaio di passata di pomodoro e dei buoni borlotti in scatola (sarebbe meglio freschi o secchi ammollati, ma contentiamoci).
Avevo visto in tv Jamie Oliver fare qualcosa del genere ed ho provato anche io. Dopo aver pelato le patate le ho fatte a spicchi e messe a bagno in acqua fredda, dopo mezz'ora le ho scolate e asciugate. Dopo averle emsse in una terrina ho aggiunto due cucchiai di semolino rimestando bene con le mani, quasi un massaggio.
La cottura in forno a 200 gradi in una teglia con olio d'oliva e aglio ha fatto il suo dovere: provateci, vengono veramente da leccarsi i baffi.
Domenica scorsa ero a Campo de' Fiori per una passeggiata, approfittando della bella giornata di sole. Passando davanti al forno di Via dei Baullari (che non mi aspettavo fosse aperto) non ho potuto resistere.
Pizza bianca romana ancora calda, mortazza (mortadella per i non romani) tagliata spessa: una poesia. Tale l'emozione che la foto mi è venuta sfocata da fare vergogna. Per la cronaca, l'ho pagata 4 euro e dieci (va a peso): non poco, ma per nutrirsi di poesia...