Adoro gli hamburgher e adoro le patate fritte. Non compro mai hamburger già pronti: costano più del macinato e sono meno buoni. Il macinato me lo faccio fare sempre fresco, scegliendo che carne metterci e facendomela macinare della giusta grana. Prima o poi mi comprerò un vero tritacarne (quello del robot massacra la carne e la sfilaccia tutta), per ora mi accontento.
Gli hamburgher me li faccio poi a casa, a mano, della pezzatura e spessore che ogni membrio della famiglia preferisce: più alto, più basso, uno grande oppure due piccolini. Prepararli a casa permette anche di aggiungere all'impasto un pizzico di sale, pepe e (volendo) un pochino di erba cipollina o spezie varie. Ogni tanto preparo ancora ai bimbi le "polpette del cow-boy", che altro non sono che hamburger ma fatti a polpetta, che è il modo che ho usato per fargli imparare a mangiare la carne quando erano più piccoli.
Le patate sono patate vere, tagliate a rondelle di 4 mm (più o meno) e fritte in olio d'oliva abbondante.
La zucca me la ero dimenticata nel cassetto delle verdure in frigo, le carote erano un avanzo di un virtuoso pranzo post natalizio (volevo stare leggero): ho pensato che arancione + arancione potesse fare un buon risultato.
E in effetti, così è stato. Peccato solo che per il soffritto non avessi lo scalogno ed ho dovuto ripiegare su della cipolla di Tropea. Il risotto l'ho preparato con la ricetta classica, in tegame scoperto aggiungendo del brodo (granulare vegetale) poco a poco. Ho salato solo per metà ma ho mantecato con un pochino di burro leggermente salato (mi sono accorto all'ultimo che quello normale non lo avevo). La zucca si era strutta completamente, le carote invece (nonostante le avessi tritate grosse) sono rimaste più intere e l'effetto è stato gradevole. La grattata di Parmigiano l'ho messa direttamente nei piatti, grattugiando a mano per avere la scaglietta lunga.
A me il petto di pollo piace molto. Ovvio che deve essere del buon pollo. Tra un pollo mediocre e un "signor pollo" c'è un abisso di sapore, consistenza, resistenza alla cottura.
E non crediate che sia un fatto di prezzo: ci sono blasonate marche di pollame il cui pollo sa di sapone e perde acqua per un terzo del peso come tocca la griglia. Ci sono invece polli tanto onesti quanto sconosciuti che riscattano anonimi natali una volta in padella.
Proprio perché il pollo mi piace, ho imparato a cucinarlo in tanti modi (e qualche ricetta la trovate anche in queste pagine), ma la vera "morte del pollo" è alla griglia, anche quella di casa, visto che è inverno ed il barbecue non si può fare.
Piatto da dieta insipido e tristissimo? Ma nemmeno per sogno, basta cuocerlo come si deve seguendo poche precise regole:
Regola numero uno
Non usate mai per cuocere alla griglia una padella con il fondo piatto antiaderente. Se avete una bistecchiera in ferro o ghisa, usate quella, se ne avete una antiaderente... passi. Ma se non avete la griglia, rinunciate e fate il pollo in qualche altro modo.
Regola numero due
Fate scaldare la griglia senza olio e senza sale fino a che diventa caldissima. Attenzione con le griglie antiaderenti (da cui il mio consiglio), rischiate di bruciarle e fare un disastro. Oltre a buttare la griglia, rischiate anche la salute perchè la pellicola antiaderente sembra sia cancerogena se ingerita.
Regola numero tre
Cuocete il petto di pollo un lato per volta. Finchè non è ben grigliato e cotto per un terzo dello spessore non giratelo. Quando lo sarà per un terzo, giratelo. Qaundo sarà cotto anche il secondo lato, tagliate il petto di pollo a libretto e finite la cottura rimettendolo piatto sulla griglia.
Regola numero quattro
Aggiungete aromi, spezie, sale, olio e qualsiasi altro condimento su entrambi i lati, solo a fine cottura e preferibilmente freschi (mi riferisco a origano, rosmarino, timo, aglio, etc.). Date un giro di griglia per lato dopo aver messo il condimento, giusto per far appassire appassire.
Io li preferisco conditi con maggiorana, origano e rosmarino freschi, un pochino di paprika dolce, un goccio d'olio e una goccia di aceto balsamico.
La cena di Natale in famiglia quest'anno è stata a casa mia e non avevo voglia di antipasto freddo; con tutta la simpatia per la salsa rosa, il cocktail di scampi è un piatto che mi mette una tristezza infinita. Ho optato per fare una variante in cocotte di un piatto che, sopratuttto d'estate, faccio abbastanza spesso ed è impossibilie sbagliare.
Ho saltato in olio e aglio (usando il wok) delle zucchine, delle carote e epeperoni rossi tagliati a listarelle e dei finocchi tagliati a anche quelli a spicchi sottili. Le verdure non vanno cotte molto, devono rimanere ben croccanti. A parte ho scottato appena dei gamberi surgelati, li ho sgusciati e quando le verdure erano pronte ho spento il fuoco e disposto i gamberi sulle verdure e tappato il wok con in suo coperchio. Con il calore delle verdure si sono finiti di cuocere.
Nelle cocotte ho messo un goccio d'olio d'oliva, uno strato di verdure, poi quattro gamberi e poi uno strato finale di verdure (nella foto vedete il gambero, ma solo per esigenze di scena). Ho messo sulle verdure una punta di paprika dolce sulla quale ho colato un cucchiaio del liquido rimasto dalla cottura delle verdure.
Senza coprire, ho messo le cocotte in forno a 220 gradi per dieci minuti e servito in tavola ben calde. Occhio che le cocotte escono roventi.
Ci sono poche cose in cucina che trovo gratificanti come preparare il pane. Da più di dieci anni ormai quasi tutto il pane che mangiamo a casa è fatto da noi con la macchina del pane.
Quando ho un po' di tempo (cosa che non capita spesso, purtroppo) mi da un gran piacere impastarlo a mano e cuocerlo nel forno a gas (un forno a legna è il mio sogno e prima o poi me ne costruirò uno).
Quest'ultima volta il pane è venuto particolarmente buono, merito della particolare "vitalità" della pasta madre che curo da anni e che in questi giorni (a dispetto del freddissimo fuori e del freschino in casa) sembra essere particolarmente attiva.
Leggo con piacere che in molti hanno cominciato a fare il pane in casa, perciò se qualche romano volesse un po' della mia pasta madre (devo saperlo con qualche giorno di anticipo per "rinfrescarla" in quantità adeguata) sarei bel felice di regalargliela ed avviarlo ai segreti della panificazione domestica.