Ho rischiato seriamente di dover buttare tutto e sarebbe stata una tragedia. Dopo aver messo a scongelare dei gamberi surgelati ero uscito per fare delle commissioni, una delle quali era proprio passare in pescheria a comprare delle cozze. Cinque del pomeriggio, caldo spaventoso, per fortuna il pescivendolo mi ha messo un bel po' di ghaccio nella busta, perché - a causa di un incendio scoppiato a Roma nord - sono riuscito a tornare a casa solo alle 21:30. Con una fame nera.
Per fortuna il ghiaccio ha retto ed i gamberi pure. Mentre si scaldava l'acqua per i vermicelli ho messo in una padella di ferro quattro cucchiai d'olio d'oliva, due spicchi d'aglio interi senza buccia ed un peperoncino. Ho fatto scaldare bene l'olio ed ho calato le cozze che nel frattempo avevo pulito e sbarbato. Dopo cinque minuti ho aggiounto i gamberi e dei filetti di pomodoro fresco, abbassato il fuoco e coperto con un coperchio.
Quando rimestando nella padellaho visto che le cozze si erano aperte tutte, ho spento il fuoco, scolato i vermicelli ed aggiunto ua gratat di pepe.
La mia padella di ferro mi fa notare che non la fotografo mai, e quindi per farla contenta ve la mostro al lavoro, in tutto il suo splendore cozzagamberesco...
Accendere il forno è stata una follia, ma ripagata da un piatto veramente buono. Non so come mi è venuta l'idea, fondamentalmente non avevo voglia di stare davanti ai fornelli ma tanta voglia di un buon piatto completo.
Prepararlo è semplicissimo: peperoni e zucchine vanno tagliati a pezzi (decidete voi la misura e la forma) e conditi con olio d'oliva, sale e pepe in una terrina, senza esagerare con l'olio. Potrebbe starci bene anche un po' di patata, ma al momento di mettercele ho realizzato che quelle che avevo erano germogliate e le ho buttate.
Nel tegame (io ne ho uno grande quadrato, da forno) disponete due pezzi di carta da forno incrociati come nella foto, versate le verdure già condite e disponete i petti di pollo (ogni petto tagliato a metà per lungo e condito prima con sale, olio e pepe) in modo che le verdure circondino ogni pezzo. Io non ho messo aglio e non ho messo erbe varie, ma potrebbero starci bene. Ripiegate i quattro lembi della carta forno e chiudete il tutto con un terzo pezzo, che infilerete sotto, come se doveste rimboccare un lenzuolo.
Dopo circa un'ora in forno a 200 gradi, questo sarà il risultato. Occhio che le verdure soprattutto saranno roventi, ma vi assicuro che farete fatica a non mangiare tutto direttamente dal tegame...
Qualche giorno fa li avevo fatti con le ciriole, questa volta ho provato con del pane casereccio, del Lariano scuro ed ho variato al ricetta aggiungendo delle melanzane.
Non le ho trovate nere (che preferisco) e quindi ho usato delle melanzane tonde bianche. Le ho tagliate a dadini di un centimetro e le ho fritte in olio d'oliva ed aglio, scolate e asciugate e poi salate. A parte ho preparato il solito sugo di pomodoro con aglio e basilico. Una fetta di pane, due cucchiaiate di sugo, due cucchiai di melanzane fritte, qualche pezzetto di fiordilatte, un cucchiaino di parmigiano grattugiato ed un filo d'olio.
In forno vanno solo dieci minuti, a 180 gradi, giusto il tempo di far fondere fiordilatte e parmigiano. A me a dire il vero i crostoni si sono tostati appena un attimo di troppo (lo vedete dalla foto) ma erano ottimi lo stesso.
Dopo qualche giorno all'estero, fatti di sapori nordici molto diversi dai nostri, ci volevano proprio. A casa li chiamiamo "Spaghetti Welcome Home" dopo un viaggio a Londra di qualche anno fa con i bimbi ancora piccoli ed è lo spaghetto (quasi) più veloce da preparare.
Mentre l'acqua per gli spaghetti arriva al bollore, si scalda uno spicchio d'aglio schiacciato ed un peperoncino fresco (senza semi) in olio d'oliva abbondante. Quando l'aglio comincia appena ad imbiondire si toglie, si mettono nell'olio dei filetti freschi di pomodoro sanmarzano, delle foglie di basilico e si spenge sotto la padella, che si riaccende solo un attimo prima di scolare gli spaghetti ben al dente per farli mantecare giusto un minuto girandoli spesso.
Avevo voglia da qualche giorno di un piatto di mare, dopo un deludentissimo spaghetto allo scoglio mangiato in un ristorante promettente nel look ma con uno chef (parolone..) decisamente incapace. Mi sono aggirato per un po' al supermercato e stavo quasi per prendere cozze e vongole, tanto per andare sul sicuro, quando ho visto dei filetti di gallinella (quel pesce che tanto buono quanto con la faccia da scemo) già pronti per la padella.
Il prezzo era buono, sui 12 euro al kilo, ma la fregatura l'ho capita a casa: i filetti erano puliti e senza pelle, ma le lische (che nella gallinella abbondano e sono pure pericolose) erano tutte al loro posto. Anzi, a dirla tutta, nello sfilettare i pesci avevano reso la spinatura ancora più difficile. Mi sono armato di pazienza e di un paio di pinzette e mi sono messo al lavoro. Per pulire un kilo e 200 grammi di filetti ho impegato quasi un'ora, alla fine non me potevo più.
In una padella grande ho messo olio d'oliva, due spicchi d'aglio e 8 pomodori sanmarzano tagliati a filetti per lungo e privati della parte centrale, quella più bianca e legnosa.
I filetti li ho tagliati in tre pezzi, ricavandone dei quadrotti da circa 4 centimetri, e li ho messi in padella solo quando il pomodoro era cotto per metà. La carne della gallinella è abbastanza compatta ma fate attenzione a non muoverla troppo in cottura o si sfalderà.
Ho lessato al dente delle linguine e fatte poi andare nella padella a insaporire per un minuto, girando il tutto delicatamente. Solo all'ultimo ho aggiunto un pochino di prezzemolo ed una grattata di pepe bianco. Una cosa so per certo, prima di riprendere la gallinella devo comprare delle pinzette da pesce che funzionino meglio di quelle che avevo.