Ancora non sono certo di quale parte del manzo sia, credo il quarto anteriore, e non lo avevo mai trovato dal mio fornitore. Con i nomi dei tagli è già una babele tra regioni italiane, figuriamoci varcando l'oceano.
Quello che ho appurato è che la cottura non è semplice: prima la carne va sigillata in tegame, poi va fatto cuocere in forno coperto a fuoco moderato oppure sul barbecue, meglio se di quelli con il coperchio a cupola. Io l'ho cotto in forno, legato, aggiungendo solo aglio, olio, sale e pepe. Ho controlato varie volte la cottura, perchè non mi fidavo ed il pezzo era da quasi tre kili.
I risultato è una specie di roast beef ma un po' più cotto e con la carne più irregolare (un po' di grasso rimane tra fascio e fascio). Su un sito americano ho trovato l'indicazione che è preferito il taglio "shred" piuttosto che "slice", ovvero meglio un taglio irregolare che fette sottili ed ordinate, e così ho fatto.
Se amate la pasta "aglio e olio" con questa impazzirete. Mi sono ricordato improvvisamente di averla mangiata dieci anni fa in un ristorante in abruzzo e ho provato a rifarla.
La base è olio d'oliva e aglio. Io ho usato il gambo a rondelline anzichè lo spicchio, usando aglio fresco. Se non ne avete, mettete un pochino di aglio tritato finissimo.
Gli "odori" che ho messo io sono rosmarino, origano, maggiorana, basilico, basilico genovese (quello con le foglioline piccole piccole) e prezzemolo, tutti rigorosamente freschi e fatti appena scaldare nell'olio ben caldo. Il peperoncino l'ho lasciato intero, ma se amate il piccante potete tritarlo. Lo spaghetto bene al dente l'ho fatto saltare il padella per un minuto per insaporire. Non riesco a descrivere la bontà di questo piatto, dovete provarlo.
Ci vuole un attimo a farli, il più è aspettare che gli elicoidali di Gragnano cuociano, operazione che richiede un bel po' di tempo. La base è olio e aglio, ma questa volta avevo dell'aglio fresco e anzichè metterci lo spicchio ho tagliato a rondelle sottili il gambo ed ho messo quello: una meraviglia di profumo.
Nell'olio ben caldo ho calato le zucchine tagliate a dadini di poco più di un centimetro, saltandoli spesso con un pizzico di sale e origano fresco. A parte ho tritato dei pomodori secchi fatti rinvenire in acqua calda, aggiungendoli quando la cottura delle zucchine era a due terzi.
Ho scolato gli elicoidali molto al dente facendoli finire la cottura in padella. Per bagnare ho usato l'acqua dei pomodori secchi.
Arriva l'estate (qualcuno ha visto al prmavera? siamo già a 30 gradi) e quasi automaticametne mi aumenta la voglia di finger food, roba da mangiare tenendola con le mani. E siccome il messico è lontano (prima poi riuscirò a tornarci) mi adatto preparando in casa le fajitas.
Ad essere sincero, le tortillas le ho comprate pronte - non avevo tempo di prepararle in casa come faccio spesso. Il pollo è tagliato a filetti e fatto il padella con un filo d'olio. I gamberi - dopo averli decongelati e sgusciati - li ho grigliati sulla piastra con un po' di tabasco verde. La guacamole è quella classica, con la cipolla.
Purtroppo, avevo finito i jalapenos in salamoia, ma con qualche goccia di tabasco verde in più messa all'ultimo ho corretto adeguatamente la piccantezza.
Ebbene si, rispetto le tradizioni ma in cucina, dove credo sia tutto lecito, adoto le contaminazioni e le "fusioni".
La Amatriciana secondo il disciplinare non vuole olio o cipolla, ma in quella "finta" - a condizione di dichiararlo esplicitamente - ci si mette quello che si vuole, così come ho fatto io.
Le penne lisce invece sono veramente un sacrilegio con questo piatto, che avrebbe richiesto bucatini o rigatoni, che però - all'ultimo minuto - mi sono accorto di non avere.