Ci sono "avanzi" che adoro ed uno di questi è il riso pilaf fatto al salto. Oggi, fatto saltare in una noce di burro è diventato l'accompagno perfetto per delle uova vestite, che altro non sono che la versione in padella delle uova in camicia. Per farle mettete una noce di burro in padella, cominciate a cuocere le uova come per farle al tegamino, ma dopo un paio di minuti rivoltate ogni uovo sull'altro e finite di cuocere così. Una grattata di pepe e via.
Quando mi viene la voglia di una zuppa fatico a trattenermi: apro il frigo e cerco cosa e come utilizzare. tanto ho capito che a zuppa è buono quasi tutto. Questa volta avevo un avanzo di bietola a costa a cui avevo tolto parte della foglia per il ramen, ed ho voluto fare un esperimento.
Ho soffritto della cipolla bianca in olio d'oliva, ci ho aggiunto delle patate a tocchetti ed ho fatto rosolare le patate per qualche minuto. Solo allora ho aggiunto le bietole tagliate a pezzi da un centimetro, ho fatto stufare qualche minuto e poi coperto con acqua calda ed un dado vegetale. Verso metà cottura ho regolato di sale ed aggiunto un cucchiaino abbondante di curcuma ed uno di maggiorana.
Ho messo un cucchiaino di pecorino romano ed un filo d'olio a crudo nella scodella, ma se il formaggio è un problema potete evitarlo e sarà buona ugualmente. Il risultato è stato eccezionale, ben oltre le aspettative. le bietole hanno mantenuto appena un sentore di dolce e la curcuma ha aggiunto verve. La prossima volta ne faccio doppia dose, perché con una ciotola (anche se abbondante) mi è rimasta la voglia.
Andare al mercato di sabato mattina, vedere sul banco dei moscardini di Anzio bellissimi, non poterne fare a meno.
Ho bene pulito i moscardini, ho tagliato le teste a strisce ed ho fatto saltare teste e tentacoli in olio d'oliva, aglio e poco peperoncino fresco, aggiungendo i pomodorini di Pachino tagliati a metà solo all'ultimo. Gli spaghetti di Gragnano li ho scolati al dente, non troppo asciutti, fatti saltare un minuto in padella e spolverati di prezzemolo fresco. Una vera goduria.
E' un piatto che non facevo da un sacco di tempo perché sul pesce azzurro sono difficilissimo: se non è freschissimo preferisco evitare. Ma ieri pomeriggio ho visto che sul banco della pescheria c'erano delle sardine spettacolari e non ho potuto resistere.
E' un piatto semplicissimo, derivato dalla pasta con le sarde siciliana, piatto fantastico ma molto più elaborato. Per il mio è molto facile e si comincia spinando le sardine con cura. Mentre mettete su l'acqua per la pasta fate scaldare una padella antiaderente con olio d'oliva e aglio secondo il vostro gusto. Quando l'olio sarà profumato spengete il fuoco e togliete l'aglio. Aspettare che la padella sia fredda e disponete le alici più possibile piatte, posando il lato della pelle.
Prendete della mollica di pane (un buon casereccio, io uso quello fatto da me oppure uno di Lariano) e ricavate del pangrattato grossolano con il frullatore o il robot da cucina. Fate saltare la mollica in olio d'oliva tostandola senza esagerare, salando un pochino.
Quando i vermicellini saranno quasi cotti (ma bene al dente) accendete il fuoco per la padella con le sardine, cuocendole per il tempo minimo a farle diventare color nocciola, non di più o si rovineranno.
Scolate i vermicellini e buttateli sopra le sardine, girando per far prendere bene il condimento. Unite la mollica tostata (tenete un po' da mettere sul piatto all'ultimo), se vi piace l'accostamento, potete aggiungete appena un po' di pecorino romano e servite.
Prendete un broccolo siciliano, lessatelo lasciandolo al dente, dividetelo a rosette e passatelo in forno con della besciamella (quella vera, fatta da voi con burro, farina e latte fresco, non quella orrenda conservata) ed una bella grattugiata di parmigiano.
Lo so, non è un piatto sofisticato e forse non è nemmeno una vera ricetta. Ma con un buon bicchiere di rosso e del pane fresco è un gran pasto.