Confesso che non conoscevo la Iron Cup come varietà di zucca. Nel vederla al supermarket ero un po' scettico, non aveva un grande aspetto ed anche al peso mi era sembrata un po leggerina. Ma a Roma ormai le zucche non si trovano più facilmente ed ho corso il rischio. A sorpresa. era buonissima.
L'abbiamo cotta in forno ventilato, intera, dopo aver torlo i semi ed unto leggermente la buccia con olio d'oliva e messo una spruzzata di sale dentro e fuori. Ottima consistenza, molto pastosa e densa con qualche zona leggermente alveolata (come la zucca spaghetti, se la conoscete) ed un sapore intermedio tra la zucca delica e la zucca mantovana.
L'abbiamo mangiata bollente, tagliata a fette, accompagnandola con del taleggio ed un buon bicchiere di Merlot e tanto pane di grano duro appena sfornato.
So che non è una ricetta, ma è un "piatto" per il quale impazzisco. Bollire la verdura esattamente al punto non è banale, come non lo è azzeccare la quantità giusta di sale da mettere nell'acqua. Oggi ho condito con un olio siciliano, dei Nebrodi, ed un pochino di succo di un limone appena colto in giardino, incredibilmente profumato e saporito.
Più o meno piccanti, più o meno abbrustoliti dipende da come piace. A me piacciono moderatamente piccanti e ben abbrustoliti. il problema vero è riuscire a dire "basta"...
Per anni, prima di arrivare a Roma da Taranto avevo mangiato la cicoria catalogna solo ripassata in padella. Buonissima comunque, la mangio spesso. Ma fatta a puntarelle, condite con olio buono, aglio abbondante e tante alici dissalate fatte a pezzettini è una cosa da perdere la testa. Un contorno se c'è il secondo (specialmente se è fritto, come una buona cotoletta o dei filetti di baccalà) ma se non c'è altro, con tanto pane, un piatto unico da urlo.
Davvero buona, calda, avvolgente. Con i crostini a dare il croccante ed un bel pezzetto di taleggio ad aggiungere una punta di piccantezza e dolcezza insieme.