Poche cose sono piacevoli come la colazione della domenica con il pane appena sfornato. Se poi il pane è fatto in casa, il profumo si mescola con quello del caffè appena fatto. La foto (fatta troppo in fretta, ma si freddava il caffè...) è orribile. Il pane era fantastico.
Ieri sono a stato a Napoli per il VesuvioCamp: meno di sei ore in tutto, sei caffè bevuti (forse sette). A Roma ho quasi smesso di bere caffè al bar, mediamente cattivo, spessissimo troppo amaro (dei trucchi per fare un espresso con meno della quantità di caffè "regolamentare" magari scriverò un'altra volta), troppo corto. E poi quando chiedi un bicchier d'acqua ti guardano quasi storto, a Napoli non devi chiedere, fa parte del rito, e mi sono proprio sfiziato.
Stamani però a colazione mi sono dedicato alla preparazione di un buon caffè americano. Già perché a me il caffè piace proprio tutto, purché preparato bene. Americano, francese, svedese, turco, arabo. L'unico che non sopporto è quelllo con il cardamomo. Ricordo una volta a Milano un caffè al cardamomo preparato amorevolmente da amici dopo una tirata in macchina da Roma. Dall'idea del piacere al disgusto passò mezzo sorso. Mai più.
Stamani quello americano è venuto molto bene, acqua ben calda, caffè Hag (si, potete inorridire ma a me paice), giusto tempo di riposo. L'ho accompagnato con una fettina di pane fatto in casa ieri da Marina, burro e marmellata di prugnoli (anche quella fatta in casa, con i prugnoli del giardino).
La fetta di pane e marmellata, mi spiace, l'ho divorata prima di poterla fotografare.
Oggi pre-apertura del MAXXI a Roma. Ingressi ad orario con codice di prenotazione: nulla da V.I.P., credo chiunque sia iscritto alla newletter del MAXXI abbia ricevuto l'invito.
Sul MAXXI, come architetture e come mostre magarì scriverò altrove, qui vi dico solo dei panini orribilI presi alla caffetteria.
Caffetteria sottodimensionata ma personale gentilissimo, prezzi alti ma non da rapina (3,50 Euro per un panino), qualità davvero inaccettabile. Eravamo in quattro, ho preso: un panino salame/rughetta/brie, due panini crudo/formaggio ed una pizZetta romana cotto/formaggio.
La rughetta aveva visto tempi assai migliori (dallo strano bancone avevo valutato male), il pane (ciabatta romana) era gommoso e la pizzetta romana (che per sbagliarla ci vuole dell'impegno) piccola e troppo ripiena. Il tutto era gelato e non c'era possibilità di averli caldi.
La qualità di un luogo si misura anche da queste cose: dopo che hai camminato per due ore haI voglia di un panino buono, non di uno da bar di terza.
Il caffè invece era discreto, ma servito in tazzine di plastica marroncina da mensa aziendale che del XXInesimo secolo sono una vera vergogna. Soprattutto li.