Non si può fare tutti i giorni, non si può fare tutte le settimane, ma ogni tanto una colazione con uova al bacon ce la si può concedere. Ma come tutte le occasioni un po' speciali, tutto deve essere perfetto.
Considero la preparazione del bacon un'arte con i suoi riti, che seguo scrupolosamente, come è stato ieri mattina che avevo un po' di amici a casa per un brunch "poco fighetto-molta-sostanza". Era il mio turno, in uno schema a rotazione libera che ci vede a casa dell'uno o dell'altro, sempre in modo molto piacevole.
La prima "regola del bacon" è la seguente: prendete un pezzo intero di bacon alla giusta stagionatura, non troppo fresco ma nemmeno eccessivamente asciutto, ed affettatelo dello spessore che preferite (io dico 1 mm e mezzo) solo pochi minuti prima di friggerlo. Se avete un'affettatrice elettrica meglio, ma con un buon coltello da prosciutto si riesce anche a mano.
La seconda "regola del bacon" richiede una padella antiaderente larga. Più larga è la padella meglio è. Se dovete friggere 10 fettine di bacon, dovrà essere di almeno 30 cm. Se le fettine sono di più (ieri mattina erano 50 fettine) cuocete in più mandate.
La terza "regola del bacon" dice che il bacon va fritto senza aggiungere altro nella padella ben calda, disposto fetta per fetta ben disteso e girato sull'altro lato solo quando si è ben arricciato e croccante, sempre senza sovrapporre le fettine.
Le dosi per commensale? Beh, li regole non ce ne sono, ma secondo me meno di tre uova strapazzate e cinque fettine di bacon è una tristezza.